Raiffeisen CM, azioni e obbligazioni sotto la lente

AZIONARIO E OBBLIGAZIONARIO – Il report di gennaio sui mercati emergenti a cura di Raiffeisen Capital Management prende il via da un’analisi dei mercati azionari e obbligazionari per poi approfondire le prospettive per i prossimi mesi degli emergenti europei, asiatici e latinoamericani. Quanto alle azioni, secondo gli analisti “la diversità nei fondamentali e fra le economie dei singoli paesi e delle singole regioni nell’universo degli ‘emerging markets’ continuerà anche nel 2015. È tuttavia interessante”, prosegue lo studio, “notare che dal punto di vista degli investimenti potrebbe accadere il contrario, almeno per un certo periodo, cioè un maggiore sincronismo dei mercati azionari degli emergenti. In questo senso, negli ultimi mesi sono già significativamente aumentate le correlazioni tra i mercati azionari dei singoli paesi emergenti. Allo stesso tempo, si può notare che le azioni dei paesi emergenti e dei settori più promettenti e robusti dal punto di vista dei fondamentali sono già abbastanza care. D’altra parte, i mercati più colpiti offrono valutazioni relativamente attraenti ma, allo stesso tempo, sono proprio loro a rimanere per ora molto vulnerabili sul piano economico. Al momento”, continuano gli esperti, “non si riconosce ancora nessuna chiara tendenza a questo proposito”.

PAESI EMERGENTI
– “Dal punto di vista delle valutazioni delle singole società, attualmente sarebbe più probabile un leggero trend al rialzo, soprattutto relativo ai mercati sviluppati e in particolare relativo al mercato Usa già abbastanza caro. Da una prospettiva macroeconomica, invece, l’andamento del credito, la dinamica degli utili, le prospettive congiunturali e il ciclo degli investimenti indicano un ulteriore peggioramento nella maggior parte dei paesi emergenti e di conseguenza suggeriscono, almeno nel breve, mercati azionari (e/o valute) piuttosto fermi o in calo. Anche per quanto riguarda i mercati obbligazionari”, proseguono gli esperti, “il quadro non è univoco. L’offerta di titoli di Stato di nuova emissione dovrebbe essere inferiore all’anno passato e quindi abbastanza gestibile. Dall’altra parte, però, si prevede un gran numero di nuove emissioni nel settore aziendale. Ben sette volte il volume dei titoli di Stato e si vedranno probabilmente soprattutto le società asiatiche. I rendimenti nell’universo emergente sono abbastanza attraenti rispetto ai paesi industrializzati. Dato che almeno nei primi due trimestri del 2015 bisogna prevedere comunque un continuo apprezzamento del dollaro Usa, dovrebbero approfittarne in particolare le obbligazioni emergenti in valuta forte, mentre per le obbligazioni in valuta locale per ora esiste un potenziale di rendimento relativamente modesto”.

AFFLUSSI E DEFLUSSI
– “Dopo che nel 2014 gli afflussi di capitali esteri hanno rappresentato soltanto un terzo della media di lungo periodo con circa 14 miliardi di dollari Usa, per il 2015 molti analisti prevedono di nuovo flussi in entrata dei capitali più sostenuti, ma comunque ancora inferiori alla media. Non bisogna però sottovalutare le possibili ripercussioni negative di eventuali deflussi di capitali dalle obbligazioni emergenti che si potrebbero verificare in particolare nel caso in cui la banca centrale Usa dovesse effettivamente aumentare il tasso guida durante il resto dell’anno. Oltre a queste considerazioni generali, anche nel 2015 si dovrebbero comunque presentare le une o le altre buone opportunità di guadagno con le obbligazioni in valuta locale nei diversi paesi e in particolare laddove le rispettive banche centrali hanno ancora notevole margine di manovra per tagliare i tassi d’interesse”.

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