Exane Derivatives, la scure della Bce sulle banche greche

LA MOSSA DELLA BCE – Dall’11 febbraio 2015, la Bce non accetterà più i titoli sovrani greci come collaterale per ottenere liquidità, sospendendo di fatto i finanziamenti alle banche elleniche a causa dell’assenza di visibilità sul piano di salvataggio del paese. Questa decisione, osserva Emmanuel Kragen, global strategist di Exane Derivatives,  “non implica un default immediato delle banche greche che potranno continuare a rifinanziarsi attraverso soluzioni più costose: presso la stessa Bce, ma utilizzando altri titoli eleggibili come collaterali o utilizzando i titoli sovrani greci per ottenere liquidità presso la Banca centrale greca tramite il programma di Emergency liquidity assistance (Ela)”.

LA MANO SUL FINAZIAMENTO DELLE BANCHE GRECHE
– La mossa dell’Eurotower però, continua Kragen, “ha dei risvolti importanti perché la Bce ha direttamente la mano sul finanziamento delle banche greche, considerate l’anello debole dell’economia del paese, e di conseguenza sulla strategia del nuovo governo”. Non solo: la banca centrale europea “potrebbe decidere di non fornire più liquidità sotto forma di Ela qualora ritenesse che ciò interferisca con gli obiettivi dell’Eurosysteme”. In questo scenario, “le banche greche sarebbero sulla via del default e, probabilmente, la Grecia uscirebbe dall’Eurozona”.

UNA MOSSA PER ACCELERARE I TEMPI
– In realtà, secondo la ricerca di Exane Derivatives, la mossa della Bce è solo un modo per esercitare pressioni sul governo greco affinché quest’ultimo acceleri le riforme e riesca a trovare un accordo con i partner europei su eventuali modifiche del piano di salvataggio. “Alla luce del miglioramento dei fondamentali greci è evidente che vi siano margini di manovra per rendere più leggero il piano di aggiustamento in corso senza mettere in discussione il ratio debito pubblico / PIL: tutto è una questione di timing. E l’azione della Bce dovrebbe permettere di trovare una soluzione in tempi più brevi”, conclude Kragen.

STRATEGIA
– Sebbene, da un punto di vista tattico, questa decisione imponga una maggiore prudenza sugli asset rischiosi, Exane Derivatives mantiene, da un punto di vista strategico, il biais positivo sull’equity, ed in particolare sulle azioni europee.

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