LUCI E OMBRE – Il 2014 è stato un anno di luci e ombre sui mercati globali, osserva Marc Craquelin (nella foto), direttore della gestione di Financière de l’Echiquier. “Se con un ritmo di crescita sostenuto è stata raggiunta l’apoteosi negli Stati Uniti, nei paesi emergenti il bilancio è ben più modesto. Quanto all’Europa, non è propriamente uscita dal periodo di stagnazione ormai in atto dal 2011, ma si registrano un ritrovato dinamismo e un ritorno a una crescita positiva per le aziende del Vecchio Continente”.
BCE – L’Europa dunque, seppur ancora in alto mare sotto il profilo politico, si dimostra più attraente in termini borsistici, spiega Craquelin: “Il primo asso nella manica del Vecchio Continente è il suo governatore centrale: la Bce ha annunciato un programma senza precedenti di acquisto titoli, che garantirà tassi a breve negativi nel medio termine, creando un contesto favorevole all’assunzione di rischio e alla ricerca di rendimento. Ci consente anche di continuare a essere positivi nei confronti dei titoli di rendimento individuabili oggi nell’universo value ma anche in alcune società growth”.
DEPREZZAMENTO DELL’EURO/DOLLARO – Non solo. “Anche il notevole deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro (-12% nel 2014) contribuisce a creare un contesto di cambi estremamente favorevole per le società europee esportatrici, mentre il crollo del prezzo del petrolio è di aiuto alla crescita”. Tutti questi fattori, conclude l’esperto, “giocano a favore di un recupero tattico delle azioni europee. Data la normalizzazione delle valorizzazioni seguiremo da vicino la crescita degli utili per azione delle aziende”.