Assogestioni, con fondi di credito e di mini bond il risparmio si lega all’economia reale

UN LEGAME TRA RISPARMIO ED ECONOMIA REALE Assogestioni plaude all’approvazione dei decreti Crescita del 2012, Destinazione Italia e Competitività del 2014, che contribuiscono a creare quel “legame, più volte auspicato, tra risparmio ed economia reale”. In particolare, l’associazione del risparmio gestito presieduta da Giordano Lombardo si sofferma sui fondi di credito e i fondi di mini bond. 

FONDI DI CREDITO – Per quanto riguarda i primi strumenti, il decreto Competitività ha modificato il Testo unico della finanza consentendo di istituire fondi comuni abilitati a investire non soltanto in crediti concessi da terzi, ma anche in crediti erogati direttamente a valere sul patrimonio dell’Oicr. “Si tratta di una novità in linea con le recenti iniziative legislative in ambito europeo volte a creare un framework normativo comunitario in materia di fondi d’investimento a lungo termine”, ricorda l’associazione, evidenziando che la modifica al Tuf “anticipa, elevando a rango di norma primaria, la richiesta di Assogestioni di riconoscere la possibilità di utilizzare il patrimonio di un fondo di investimento alternativo (Fia) per concedere finanziamenti”. Il regolamento sulla gestione collettiva del risparmio della Banca d’Italia individua, inoltre, norme specifiche, non derogabili, per i Fia retail e riservati che investono in crediti.

FONDI DI MINI BOND
– Quanto ai fondi di mini bond, strumenti che investono prevalentemente in obbligazioni emesse da società non quotate, di piccola e media dimensione, prosegue Assogestioni, l’art. 12 del Decreto Destinazione Italia ha introdotto “misure volte a favorire la crescita di questi strumenti”. In particolare, “è stato previsto che le quote di fondi che investono prevalentemente in mini bond o in titoli emessi nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione aventi ad oggetto mini bond costituiscono attivi idonei a copertura delle riserve tecniche assicurative e sono compatibili con le disposizioni in materia di limiti di investimento per i fondi pensione. Ed è stata riconosciuta la possibilità per il Fondo centrale di garanzia per le pmi di estendere la garanzia anche in favore delle sgr che, in nome e per conto di fondi comuni d’investimento da esse gestiti, sottoscrivono mini bond o portafogli di mini bond”.

CRITICITA’ – Sia per i fondi di credito sia per i fondi di mini bond non mancano però le criticità, conclude l’associazione. Proprio per questo, “Assogestioni ha avviato una serie di workshop ai quali saranno, di volta in volta, invitati i rappresentanti delle società associate e, secondo le esigenze, rappresentanti del governo, delle autorità di vigilanza, degli emittenti e degli istituti di credito. Tra le possibili proposte, che i partecipanti ai workshop saranno chiamati a valutare, si possono prefigurare un position paper e/o delle linee guida per l’industria, da sottoporre agli organi di governo dell’associazione”.

IL PRIMO WORKSHOP – Nell’ambito nel secondo workshop, che si è tenuto lo scorso 3 febbraio, è stata definita una prima agenda dei lavori che prevede, tra le altre cose, una definizione dei criteri per la selezione delle pmi in cui investire e l’individuazione delle principali fattispecie di conflitto d’interessi nella istituzione e gestione di fondi di mini bond e fondi di crediti nonché delle modalità organizzative da adottare per la loro prevenzione e gestione.

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