Fondi, il 2015 parte bene

LA RACCOLTA DI GENNAIO – L’industria italiana del risparmio gestito apre il 2015 con il passo giusto. Secondo i dati preliminari e provvisori diffusi da Assogestioni, nel primo mese dell’anno la raccolta netta si è attestata a 9,1 miliardi di euro, poco sopra gli 8,9 miliardi di dicembre 2014, un risultato dovuto soprattutto al buon andamento delle gestioni collettive e, in particolare, dei fondi comuni, che da soli hanno portato a casa sottoscrizioni superiori a 6,4 miliardi di euro (erano 5,5 miliardi a dicembre 2014), mentre il dato dei fondi chiusi si è attestato a 20 milioni di euro (129 milioni a dicembre).

FONDI COMUNI – Nello specifico, tra i fondi aperti si sono distinti i prodotti flessibili, con una raccolta netta mensile di 3,4 miliardi, seguiti da obbligazionari e bilanciati, a pari merito con 1,7 miliardi, mentre i fondi azionari hanno registrato sottoscrizioni nette per 446 milioni di euro. Negativi monetari (700 milioni circa) e fondi hedge (100 milioni circa). A livello di domiciliazione geografica, i fondi di diritto italiano hanno raccolto 3,4 miliardi, a fronte dei 3,1 miliardi dei prodotti esteri.

GESTIONI PATRIMONIALI – Per quanto riguarda invece le gestioni di portafoglio, la raccolta è stata pari a oltre 2,6 miliardi (in calo dai 3,4 miliardi di dicembre), di cui 1,7 miliardi confluiti nelle casse delle gestioni retail e circa 1 miliardo provenienti dalle gestioni istituzionali.

PATRIMONIO – Il patrimonio gestito dall’industria ha rotto nel corso del mese il tetto dei 1.600 miliardi volando oltre la quota record dei 1.622 miliardi di euro. Il 54% degli asset, equivalente a 876 miliardi, è investito nei mandati, mentre il restante 46%, circa 747 miliardi di euro, è impiegato nelle gestioni collettive (fondi aperti e fondi chiusi).

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