Capital Group: non abbandonare le obbligazioni in un contesto di rialzo dei tassi

I rendimenti dei Treasury USA a tre anni sono raddoppiati lo scorso anno, mentre il rendimento dei decennali è salito di mezzo punto percentuale dalle elezioni statunitensi. L’aumento dei tassi rispecchia il miglioramento delle aspettative economiche. “Sebbene i cambiamenti di politica possano giustificare un certo ottimismo, la crescita dovrebbe mantenersi piuttosto lenta”, spiega David Hoag e Thomas Høgh, gestori di portafogli di Capital Group. “Questo, insieme ai rendimenti relativamente meno interessanti negli altri mercati sviluppati, dovrebbe tenere in parte sotto controllo l’aumento dei rendimenti USA”.

“La Fed sembra stia mantenendo l’impegno di alzare i tassi a breve termine. Le aspettative di politica derivanti dall’esito delle elezioni USA insieme al miglioramento delle economie all’estero hanno contribuito alle aspettative di crescita, favorendo il rialzo dei rendimenti. Nonostante il contesto, per i tassi si preannuncia una strada in salita. I cambiamenti di politica potrebbero rivelarsi più modesti dello scenario più ottimistico del mercato e richiedere più tempo per concretizzarsi. Anche la Fed mantiene grande prudenza nella sua mossa di stretta, dal momento che un pesante shock globale potrebbe far deragliare il piano previsto”.

“Se a ciò si aggiunge la forte domanda di obbligazioni da parte degli investitori globali e nazionali, i redimenti potrebbero mantenersi in un intervallo relativamente basso. Tuttavia, anche se i tassi salissero più di quanto indichino questi fattori, i fondi obbligazionari potrebbero assorbire i relativi cali dei prezzi, purché il rialzo sia graduale. Inoltre, una compensazione rispetto ai rendimenti superiori può contribuire a prevenire le perdite nel reddito fisso”.

“Dal punto di vista globale, i rendimenti delle obbligazioni USA appaiono molto interessanti. Sebbene l’esperimento dei tassi negativi potrebbe essere giunto al capolinea, i rendimenti negli altri Paesi sviluppati restano molto inferiori rispetto al mercato USA. La matematica obbligazionaria mostra che con un aumento graduale dei tassi gli interessi attivi aggiuntivi sarebbero più che sufficienti a coprire i cali dei prezzi associati al fine di mantenere un rendimento totale positivo”.

“Per l’Europa prevediamo un continuo rafforzamento della ripresa economica dell’Eurozona, nonostante alcune difficoltà derivanti dal potenziale rallentamento economico della Cina e dall’incertezza riguardante il Regno Unito. Nel complesso, l’economia europea ha registrato ottimi risultati. Ormai lo slancio della crescita nella regione è più che autosostenuto. Ora che gli investitori hanno superato quella che pochi mesi fa poteva essere una prova senza appello per l’Eurozona, le opportunità interessanti nei mercati del reddito fisso europeo stanno diventando più evidenti, soprattutto nei crediti sovrani. Ciononostante, riteniamo che gli investitori debbano continuare a essere selettivi”.

“La differenziazione nei fondamentali del debito dei Paesi europei periferici potrebbe svelare opportunità di revisioni al rialzo dei rating, ad esempio per il Portogallo. Nel frattempo, le valute di Repubblica Ceca, Polonia e Ungheria appaiono sottovalutate. Le banche centrali di questi Paesi potrebbero procedere a un inasprimento della politica più rapidamente della Banca Centrale Europea e della Federal Reserve USA. È possibile individuare opportunità nei settori in difficoltà, come il comparto bancario, dove alcune società stanno migliorando i propri bilanci”, hanno concluso gli esperti.

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