Fidelity, rendimenti interessanti anche con tassi ai minimi

L’attuale contesto di crescita lenta e di inflazione a livelli bassi se non negativi continuerà a supportare i mercati del reddito fisso. Lo afferma David Simner (nella foto), gestore in Fidelity del comparto FF Euro Bond Fund che ha superato i fondi della categoria (si posiziona nel primo quartile contro i peers) su tutti i periodi cioè a 1, 3, 5, 10 anni e dal lancio. Il fondo si è aggiudicato, oltre alle cinque stelle Morningstar, il premio come Miglior Fondo nella categoria Obbligazionari Diversificati Euro.

L’attuale contesto continuerà a supportare i mercati del reddito fisso?

Sì. Il programma di acquisto di titoli obbligazionari da parte della Bce ha inizio in una fase che vede i governi europei concentrati fermamente sulla disciplina fiscale. Ciò pone un limite al bacino di obbligazioni da cui la Bce può attingere nell’ambito del programma di acquisti. È questo forte squilibrio tra domanda e offerta che continuerà a sostenere il mercato obbligazionario europeo nel 2015.

Attualmente il mercato si aspetta il primo aumento dei tassi da parte della Federal Reserve a settembre… cosa ne pensa?

Nonostante i dati sull’occupazione negli Stati Uniti indichino che sia in corso una solida ripresa, mancano ancora segnali di pressioni inflazionistiche nell’economia americana. Nel frattempo, un dollaro sempre più forte continua a pesare sugli utili delle aziende esportatrici. In questo contesto, un rialzo anticipato o importante dei tassi da parte della Fed sembra poco probabile.

Il livello basso dei rendimenti in Europa rispetto a quello negli Stati Uniti sta spingendo le aziende verso il mercato obbligazionario in euro come nuova fonte di finanziamento. Cosa comporta?
Emettendo titoli in Europa, le aziende statunitensi di respiro internazionale possono beneficiare di costi di finanziamento inferiori rispetto al loro mercato domestico, riallineando, al contempo, asset e passività denominati in euro nei loro bilanci. Gli emittenti americani che sfruttano il mercato euro si ritrovano a competere per capitali con aziende europee meglio conosciute dagli investitori locali. Devono pertanto pagare un premio per attirare l’attenzione degli investitori europei. In qualità di operatore globale sul mercato del reddito fisso, e soprattutto grazie a un team di analisti specializzato, conosciamo queste aziende e siamo in grado di catturare l’extra rendimento che alcune di esse possono offrire. E i rischi? La rinata instabilità politica nell’eurozona, e in Grecia soprattutto, potrebbe provocare fasi di volatilità per i mercati, sebbene il QE rappresenti uno scudo che dovrebbe prevenire un contagio agli altri mercati dell’area euro. Un incremento di acquisizioni, finanziate con debito, unitamente ad iniziative più favorevoli ad azionisti (incremento di dividendi, share buybacks) potrebbero inoltre penalizzare i detentori di obbligazioni.

Quali sono invece le migliori opportunità?

Noi monitoriamo costantemente il mercato alla ricerca di opportunità per guadagnare esposizione a storie vincenti di deleveraging, in nomi nell’area “cross-over” (ritenuti ancora high yield da alcune agenzie di rating), dove vediamo un business solido con forti flussi di cassa e un’alta probabilità di passare a pieno investment grade. Società come Renault, Wendel o Heidelberg Cement sono solo alcuni esempi di come siamo riusciti a sfruttare appieno le opportunità in quest’ambito.
La Banca Centrale Europea si è impegnata ad acquistare asset con yield negativi, con rendimenti minimi di -20bp.

Se guardiamo la curva dei governativi tedeschi, ad esempio, bisogna arrivare a scadenza dopo il 2019 prima di trovare obbligazioni che rientrino nei parametri e che possano pertanto essere acquistate nell’ambito del programma di quantitative easing. Cosa implica?
Sia la Bce sia gli investitori dovranno estendere i loro obiettivi di scadenza. Ciò porterà a un appiattimento della curva nell’universo obbligazionario europeo. I recenti movimenti nei tassi degli Stati Uniti, con il mercato che ha prezzato una più alta probabilità di un primo rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve quest’anno, ha sollevato i rendimenti a breve scadenza dai minimi recenti. Date le attuali prospettive modeste sull’inflazione, è improbabile che vedremo rendimenti Usa a livelli molto più alti di quelli attuali. I governativi europei, e i bond tedeschi in particolare, continueranno a ricevere supporto dagli acquisti della Bce e ciò può costituire una opportunità per chi seleziona attivamente le emissioni più interessanti nell’attuale contesto di mercato. 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: