Standard Life Investments, l’Europa si muove sul campo minato della politica

ECONOMIC BRIEFING SULL’EUROPA – Il quadro in Europa continua a migliorare, ma resta l’incognita legata alla politica, che costituisce il maggiore rischio di downside a breve termine. Lo spiega Stephanie Kelly (nella foto), global strategy analyst di Standard Life Investments, nell’economic briefing sull’Europa intitolato evocativamente “Il campo minato della politca”. “Mentre le sorprese positive si sono in qualche modo stabilizzate, la crescita del pil nel secondo trimestre dovrebbe essere consistente. In Germania in maggio i prezzi al consumo sono cresciuti, portando il dato su base annuale a 0,7%. Tuttavia l’indice Pmi (Purchasing Managers Index) tedesco rimane fiacco, ha una correlazione minore rispetto alla produzione manifatturiera effettiva rispetto all’indice Ifo tedesco. Suggeriamo allo stesso modo di guardare con cautela all’indice Pmi francese. Nelle regioni periferiche, come Spagna e Italia, l’indice Pmi manifatturiero batte le stime, e sono incoraggianti anche i dati sul mercato del lavoro”.

BCE
– Benché i dati restino positivi tuttavia, prosegue Stephanie Kelly, “non prevediamo una conclusione prematura del quantitative easing (QE). Riteniamo che la Bce aspetterà la prova di una ripresa sostenuta sia in termini di crescita sia di inflazione, insieme a un rialzo ciclico, prima di considerare un cambiamento di direzione.

I RISCHI LEGATI ALLA POLITICA –
Quanto ai rischi di downside, “nell’area euro i più significativi nel breve termine sono legati alla politica”, evidenzia la fund manager. “L’inasprimento delle trattative tra il governo greco e i creditori della scorsa settimana si sono conclusi alla meno peggio, con la decisione della Grecia di posticipare il pagamento dei 300 milioni di euro al Fmi, unendo i pagamenti di giugno in un’unica soluzione di 1,6 miliardi di euro da versare entro fine mese. Questo ritarda ulteriormente un’eventuale soluzione, con scarsi segni di progresso o disponibilità a compromessi da entrambe le parti.

IN GRECIA
-  Per Syriza è difficile conciliare le promesse elettorali con le richieste dei creditori; Alexis Tsipras si trova ad affrontare da un lato le forti pressioni degli elettori e dall’altro quelle dei membri più radicali del partito che chiedono di non tagliare le pensioni.

IN SPAGNA
– In Spagna le recenti elezioni regionali hanno frammentato lo scenario politico. Podemos, spesso paragonato a Syriza, non ha ancora raggiunto un livello di popolarità tale da ottenere la maggioranza alle elezioni nazionali, previste per la fine di quest’anno (Chart 7). Ciononostante la presenza di Podemos riesce a scuotere il sistema, ed esprime la cultura degli indignados, che è emersa come risultato di disoccupazione elevata e forte corruzione. In particolare, a Barcellona e Madrid sono stati eletti due sindaci sostenuti da Podemos.

IN ITALIA
-  Intanto in Italia il partito democratico al governo (PD) ha vinto in 5 regioni su 7. Tuttavia la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle continuano a minacciare la stabilità del sistema. Il PD si è impegnato in un buon numero di importanti riforme economiche e politiche, ma deve assolutamente consolidare il sostegno popolare e la coesione all’interno del partito per riuscire a restare al governo abbastanza a lungo perché le sue riforme vedano la luce”.

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