Columbia Threadneedle Investments: la chiave del successo sta nella selezione

USA, LA CHIAVE DEL SUCCESSO – “La stagione dei risultati del primo trimestre si è conclusa, confermando la relativa solidità dei margini societari. Chiaramente, i maggiori cali degli utili sono stati registrati nei settori dell’energia e delle materie prime. Secondo le nostre previsioni, nel 2015 si avrà un incremento degli utili del 5% per l’S&P 500, ma tale dato rispecchia perlopiù l’impatto della drastica flessione dei prezzi dell’energia sulle società del settore energetico”. Diane Sobin, responsabile azionario Usa ed Emea di Columbia Threadneedle Investments, e il gestore Richard Adams si esprimono così sulla chiave del successo sul mercato statunitense. “Anche il dollaro forte ha penalizzato i risultati. Ad annullare in parte questi effetti ha tuttavia contribuito l’ottima performance di uno dei settori che prediligiamo, vale a dire quello finanziario, cui si è aggiunto anche il buon andamento dei comparti della salute e della tecnologia”.
 
VALUTAZIONI EQUE – “Sul fronte delle valutazioni, ci viene spesso chiesto di commentare la visione secondo cui il rapporto prezzo/utili rettificato per il ciclo sia allo stato attuale eccezionalmente elevato. Noi rispondiamo che investiamo in un mercato di azioni e non nel mercato azionario. In altri termini, guardiamo ai singoli titoli, analizzandone i fondamentali, le valutazioni e i tassi di crescita per costruire il nostro portafoglio con un approccio bottom-up. Tuttavia, guardando al prezzo/utili rettificato per il ciclo da una prospettiva top-down, è importante rilevare che si tratta di un indicatore retrospettivo che include un periodo di grave depressione degli utili, il biennio 2009/2010. Con il passare del tempo e la progressiva esclusione del periodo caratterizzato dal drastico calo degli utili, il multiplo prezzo/utili dovrebbe ridimensionarsi notevolmente. Riteniamo pertanto che le attuali valutazioni del mercato siano eque”.
 
LE MIGLIORI IDEE TEMATICHE – “Il contesto dei tassi d’interesse negli Stati Uniti sarà chiaramente fonte di una certa volatilità. Non prevediamo l’esatta tempistica del primo rialzo dei tassi. Tuttavia”, concludono, “considerati i ritmi e le tendenze dei dati economici Usa, riteniamo che la Federal Reserve si muoverà con cautela e buon senso nell’innalzare i tassi d’interesse dal livello prossimo allo zero. Un aspetto ancora più importante è che, anche con un modesto e graduale aumento dei tassi, la politica monetaria mantiene a nostro giudizio un significativo effetto di stimolo. Infine, guardando alla spesa pubblica, occorre tenere presente che siamo al terzo anno del mandato presidenziale e che l’attenzione a livello mondiale sarà puntata sulle elezioni. Prevediamo una fase di volatilità in prossimità del voto che consideriamo tuttavia solo ‘rumore’. Restiamo concentrati sui fondamentali societari e sulle migliori idee tematiche”.

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