M&G: come cambiano le mode nelle strategie di investimento

LE STRATEGIE DI INVESTIMENTO - La quantità di prodotti disponibili per gli investitori è davvero esplosa negli ultimi 50 anni. La maggiore accessibilità a diverse asset class o a strumenti come materie prime ha giocato sicuramente un ruolo in questo senso, ma è stata l’ascesa di nuove strategie e veicoli ad avere l’impatto principale. Lo scrive Tony Finding (nella foto), co-gestore del fondo multi asset M&G Dynamic Allocation, nel suo report. “Le strategie differiscono dalle classi di attivi in quanto rappresentano un approccio di investimento o un sistema per creare un portafoglio: un mezzo di associare asset class piuttosto che un’asset class stessa. Le strategie, come tutti gli investimenti, entrano in voga per poi perdere favore. Gli investimenti si limitavano un tempo all’azionario, al reddito fisso, o a un insieme dei due. Ora abbiamo hedge fund, rendimento assoluto, parità di rischio, smart beta, crescita diversificata e altri tentativi meno noti di trovare il sacro graal dell’investimento. Ma queste tendenze sono forse come gli abiti nuovi dell’imperatore, mode senza sostanza? O c’è qualcosa oltre al desiderio delle industrie degli investimenti di vendere rendimenti passati?”

LA MODA DEL MOMENTO – Ciò che vogliono gli investitori (e ciò che l’industria è lieta di offrire) è spesso determinato da quello che è appena stato vissuto dai mercati. “Ogni volta che i mercati hanno attraversato fasi turbolente, l’industria ha cercato nuove soluzioni. Ciò suggerisce che dovremmo guardarci da affermazioni secondo le quali ‘l’ultima novità’ apporterà rendimenti assoluti in tutti i regimi (e con regimi intendiamo le caratteristiche economiche e politiche di un dato periodo di tempo, per esempio, le dinamiche di inflazione o il potere relativo tra forza lavoro e capitale). Tali caratteristiche cambiano costantemente e pertanto è davvero impossibile generare rendimenti assoluti in regimi multipli? Crediamo che tutte le strategie possano essere viste come un equilibrio tra due gruppi: asset di crescita e asset di diversificazione. I primi offrono un flusso di reddito che può crescere assieme all’inflazione e includerà i segmenti azionario e immobiliare (quando affitti e prezzi possono crescere in termini reali). Gli asset che non offrono questo potenziale di eguagliare o superare l’inflazione possono essere considerati asset di ‘diversificazione’. Essi possono apportare rendimenti simili a quelli della crescita ma solo sulla base del rialzo dei prezzi. I flussi di reddito saranno fissi nel caso delle obbligazioni, o persino inesistenti nel caso delle materie prime. Gli investitori dovrebbero stabilire in modo tattico come utilizzare questi asset di diversificazione in quanto, a meno che non abbiano convinzioni molto salde di come performeranno i loro prezzi, è probabile che debbano rinunciare in parte a rendimenti reali aggiungendoli al portafoglio. È il valore a suggerire se accettare questo compromesso”.

FONDI DI CRESCITA DIVERSIFICATA – Una delle ultime strategie di investimento a guadagnare popolarità in anni recenti è stata quella offerta dai “fondi di crescita diversificata”, scrive Finding: stando alle previsioni, dovrebbero arrivare ad attrarre fino a 200 miliardi di sterline entro il 2018. Il termine fondo di “crescita diversificata”, proprio come quello di “hedge” fund, è un’etichetta che racchiude una vasta gamma di approcci. In entrambi i casi, tendono ad avere aspirazioni di performance specifiche (un vero rendimento che cercano di generare ogni anno piuttosto che un obiettivo di superare un benchmark) e flessibilità significativa in cosa possono investire e in cosa possono mescolare. Queste strategie offrono il potenziale di generare ciò che promettono. Ma dobbiamo essere certi di sapere cosa stiamo comprando. Se l’accento è posto più sulla “diversificazione” che sulla “crescita” e ciò rappresenta una caratteristica statica della strategia, un investitore deve sapere il ruolo che ciò svolge nel portafoglio a livello più ampio. Una valutazione del regime e la capacità di analisi sono elementi chiave.

SAPERE COSA SI CELA DIETRO L’ETICHETTA – “Sapere cosa vogliono gli esseri umani è una risposta facile: un sistema al quale possono delegare decisioni di investimento e che rimuove lo stress dell’incertezza. Sfortunatamente, anche se un portafoglio statico stile ‘imposta e dimentica’ potrebbe funzionare in un orizzonte di lungo periodo, importanti dislocazioni di valutazione, di regimi inflattivi e di crescita economica possono perdurare decenni e oltre. Di conseguenza, se da una parte nuove strategie di investimento come la crescita diversificata hanno un ruolo importante da giocare per numerosi investitori, è necessario comprendere le condizioni che determinano il loro successo o fallimento. Solo un approccio di allocazione degli asset realmente attivo, che mira a muoversi tra asset di crescita e asset di diversificazione quando il prezzo è giusto, può offrire la possibilità di rendimenti simili a quelli della crescita e un percorso complessivamente meno turbolento in diversi contesti”, conclude Finding.

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