ESENZIONI – Threadneedle Asset Management non dichiarerà più le proprie partecipazioni in società quotate se queste si collocano tra il 2 e il 5%. Il colosso del risparmio gestito ha infatti comunicato alla Consob che intende avvalersi dell’esenzione prevista dall’art. 119-bis comma 7, del regolamento emittenti: per questo, ha chiesto che le partecipazioni superiori al 2% e inferiori al 5%, in precedenza dichiarate dalla controllante Threadneedle Asset Management Holdings, non vengano più considerate rilevanti.
LE QUOTE TRA IL 2% E IL 5% – Attualmente il gestore detiene quote di questa entità in Banca Generali (2,175% con un’operazione risalente al 28 maggio 2103), FinecoBank (il 2,227% al 2 luglio 2014), Diasorin (2,023% al 15 aprile del 2009) e Sorin (2,018% al 29 aprile 2013). Ha anche una quota superiore a 5% in Ei Towers, pari a 9,1%.
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(1): CON NOTA IN DATA 30.07.2015 IL DICHIARANTE HA COMUNICATO CHE, CON RIFERIMENTO ALLE PARTECIPAZIONI DETENUTE NELL’AMBITO DELL’ATTIVITA’ DI GESTIONE DEL RISPARMIO, INTENDE AVVALERSI DELL’ESENZIONE PREVISTA DALL’ART. 119-BIS COMMA 7, DEL REGOLAMENTO EMITTENTI, COME MODIFICATA DALLA DELIBERA CONSOB N. 18214 ENTRATA IN VIGORE IL 6 GIUGNO 2012 E CHE RISULTANO APPLICABILI NEI CONFRONTI DELLA CONTROLLANTE I CRITERI DI NON AGGREGAZIONE PREVISTI DALL’ART. 119-TER COMMI 1 E 2 DEL MEDESIMO REGOLAMENTO. PERTANTO, HA RICHIESTO CHE LE PARTECIPAZIONI SUPERIORI AL 2% ED INFERIORI AL 5%, IN PRECEDENZA DICHIARATE DALLA CONTROLLANTE THREADNEEDLE ASSET MANAGEMENT HOLDINGS LTD NELLA SOCIETA’ SUESPOSTE, NON VENGANO PIU’ CONSIDERATE RILEVANTI AI SENSI DELL’ART. 120 DEL TUF.