Zimmermann (Lemanik): positivi sul mercato giapponese

LE OPPORTUNITA’ DELL’ASIA – “In questo contesto macroeconomico continuiamo a essere positivi sui titoli giapponesi legati all’Abenomics. Per quanto riguarda il mercato cinese, anche dopo le forti recenti perdite, rimaniamo positivi ritenendo i titoli di quest’area attrattivi a livello di valutazioni fondamentali nel medio termine. Continuiamo quindi a seguirne lo sviluppo”. È questa l’opinione di Marcel Zimmermann, gestore del fondo Lemanik Asian Opportunity, che ha realizzato dall’inizio dell’anno una performance dell’8,71%. “Siamo ancora positivi sull’implementazione della politica Abenomics da parte del Paese nipponico e vediamo la tendenza ad aumentare il return on equity, tramite una riduzione della liquidità eccessiva nei bilanci con aumenti di dividendi e/o share buyback, come supporto al mercato”, spiega Zimmermann. “Anche lo yen, dopo una fase debole, comincia a stabilizzarsi attorno a un livello di 120-124”.
 
LE CONTROMOSSE CINESI – In Cina, invece, la svalutazione inaspettata dello yuan viene considerata la scintilla che ha scatenato il sell off, ma proprio l’Fmi da diverso tempo domanda una liberalizzazione della moneta cinese. “Il problema di fondo è l’importanza acquisita dall’economia cinese nel contesto asiatico: il suo Pil conta per oltre il 60% del Pil regionale ex India e quasi il doppio del Giappone“, ammonisce il gestore di Lemanik, “tuttavia, i mercati hanno considerato positivamente i provvedimenti adottati dal governo cinese. La decisione da parte del governo cinese di ridurre i tassi d’interesse e di permettere alle banche commerciali la possibilità di aumentare la concessione di crediti sono interventi che dovrebbero contribuire a sostenere la ripresa economica. Anche l’incremento del consumo interno, con una crescita intorno all’11%, e degli investimenti in beni durevoli può portare una certa stabilità”. 
 

RALLENTAMENTO FISIOLOGICO – “Concludendo”, dice Zimmermann, “non ravvisiamo un rallentamento rapido della situazione economica globale, bensì un rallentamento fisiologico, dopo diversi anni di continua espansione in Cina e negli Stati Uniti: in questo contesto, consideriamo le valutazioni attuali dei mercati asiatici attrattive a medio termine, con la volatilità che comincerà ad abbassarsi dopo la decisione della Federal Reserve“. 

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