Dnca: mercati divisi tra ”Dieselgate” e incognita emergenti

IL CASO VOLKSWAGEN – “Dopo le banche, le materie prime e il petrolio, è il settore automobilistico a essere diventato il nuovo paria degli investitori, comportando un ribasso degli indici borsistici”. Lo scrive in un report il team di gestione di Dnca Investments. “Il caso ‘Dieselgate’ di Volkswagen negli Stati Uniti scredita l’insieme dei fabbricanti di automobili. Gli investitori avranno ancora bisogno di tempo per tornare a credere in un settore probabilmente già troppo attaccato in Borsa. Nel frattempo, la pubblicazione dell’indice manifatturiero cinese delle Pmi (47 nel mese di settembre, il suo livello più basso da marzo 2009) conferma il rallentamento industriale e alimenta la sfiducia degli investitori. I mercati azionari non hanno più un reale sostegno sebbene, nel loro insieme, l’umore delle società europee nelle ultime pubblicazioni sia abbastanza fiducioso e il livello delle valutazioni sia più attraente”.
 
FED, RUSSIA, BRASILE – “La Fed“, prosegue il team, “non ha aiutato i mercati, rimandando la sua decisione di aumentare i tassi. Mantenere una politica a tasso zero per così tanto tempo non fa che disequilibrare la distribuzione delle ricchezze. A forza di voler compiacere i mercati finanziari, la Fed ha finito per deluderli. La salvezza sui mercati potrà provenire dalla geopolitica. Gli incontri tra i dirigenti russi, europei e americani sulla questione siriana, in particolare con l’arrivo di Vladimir Putin alle Nazioni Unite dopo 10 anni, potrebbero tradursi con un esito favorevole (creazione di una coalizione militare e fine delle sanzioni legate al conflitto ucraino). In questo contesto, l’economia russa potrebbe ritrovare un po’ di crescita e gli esportatori europei delle nuove opportunità. In Brasile, le richieste di destituzione di Dilma Rousseff sono sempre più numerose e lo scandalo Petrobras si fa sempre più forte. Anche in questo Paese, si potrebbe assistere a un cambio del paradigma politico momentaneamente salutare per la sua economia e la sua moneta”.
 

IL VOTO CATALANO – “Gli investitori osserveranno anche i risultati delle elezioni in Catalogna, che potrebbe vedere la vittoria dei partiti indipendentisti. L’indipendenza della Catalogna comporterebbe, in teoria, la sua uscita dall’Unione europea e l’esclusione di FC Barcellona dalla Liga spagnola. Ma questa elezione servirà probabilmente come strumento di riequilibrio tra i poteri del governo centrale di Madrid e la regione. L’incertezza politica piace raramente ai mercati. Sui tassi, le obbligazioni high yield soffrono dell’assenza di liquidità. La vigilanza si impone in quanto esistono i rischi di default. Le obbligazioni sovrane dei Paesi core, in compenso, sono ancora utilizzate per il momento come rifugi per gli investitori preoccupati per i recenti sviluppi macroeconomici. Un forte vento si è improvvisamente alzato sui mercati. Alcuni vorranno costruire dei muri per proteggersi mentre altri dei mulini per approfittarne”. 

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