Gli istituzionali puntano sui fondi multi-asset alla ricerca di rendimento

L’ESPOSIZIONE AL MULTI-ASSET – Quasi due terzi (65%) degli investitori istituzionali sono convinti che, in un contesto di continua ricerca di valore e rendimento, l’esposizione verso i fondi multi-asset aumenterà nei prossimi tre anni. L’indagine di NN Investment Partners ha rivelato che un gestore istituzionale su sette (14%) prevede un aumento sensibile dell’esposizione. Un altro 29% ha dichiarato che l’esposizione non cambierà, mentre il 2% prevede una diminuzione dell’esposizione nello stesso periodo.

LE STRATEGIE IN PORTAFOGLIO – Quando è stato chiesto loro cosa pensassero delle strategie multi-asset, il 45% degli intervistati ha dichiarato che le queste strategie devono avere un ruolo centrale nel portafoglio. Il 16% ha detto che le strategie multi-asset dovrebbero essere usate come allocazione alternativa per diversificare i portafogli, il 15% le vede come un elemento “satellite” che aggiunge alfa al portafoglio e il 14% vede il multi-asset come complemento dei portafogli di proprietà gestiti internamente.

DIFFUSIONE DI INFORMAZIONI – “I mercati finanziari sono sempre più integrati a causa della globalizzazione”, ha commentato Valentijn van Nieuwenhuijzen, head of strategy, multi-asset presso NN Investment Partners e gestore dei comparti NN (L) First Class Multi Asset e First Class Multi Asset Premium. “Ciò ha portato a una maggiore e più rapida diffusione delle informazioni e, in loro risposta, a reazioni sempre più rapide e complesse. Di fronte a tali sfide” Van Nieuwenhuijzen continua “non sorprende che gli investitori preferiscano delegare le decisioni d’investimento a team multi-asset con la capacità e l’esperienza necessarie per raccogliere ed elaborare grossi volumi d’informazioni e in grado di reagire in fretta di fronte a rischi e opportunità”. La forte preferenza degli investitori per i fondi multi-asset è evidente, con il 75% degli intervistati che considera queste strategie come un buon investimento in grado di aggiungere valore, il 14% che ne è ‘fortemente convinto’ e solo il 4% che “non è d’accordo”.

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