Fidelity Investments ridimensiona la sua partecipazione in Snapchat

IL DISINVESTIMENTO – Start-up tecnologiche sopravvalutate? Una nuova bolla speculativa all’orizzonte minaccia il settore? Per ora non sembrano esserci tali rischi, ma sta di fatto che Fidelity, secondo un report Morningstar, ha ridotto la sua quota di partecipazione in Snapchat di ben il 25% durante il mese di settembre. È stato il primo grosso movimento del colosso del risparmio gestito da quando ha investito nell’app – che permette agli utenti di la condivisione temporanea di foto o brevi video – per un valore che a maggio di quest’anno si aggirava a circa 16 miliardi di dollari.

MERCATO IN CRISI? – Il report, ripreso anche dal Financial Times, mostrava che le azioni Snapchat erano prezzate a circa 30,7 dollari a fine giugno. E solo tre mesi più tardi subivano un crollo a circa 22 dollari. Non è ancora chiaro quali siano le motivazioni che si nascondono dietro al disinvestimento di Fidelity, ma quest’anno anche un altro big dell’asset management, BlackRock, ha svalutato la propria partecipazione in Dropbox. Disinvestimenti che, secondo il Wall Street Journal, si inseriscono in un quadro di crescenti incertezze per quanto riguarda le valutazioni di compagnie tecnologiche. Una serie di deludenti Ipo non ha fatto altro che accrescere i dubbi sui modelli di valutazione delle oltre 120 startup con un valore di mercato di oltre 1 miliardo di dollari.

LE ATRE START-UP –
Recentemente anche Square ha proposto una valutazione di 3,9 miliardi di dollari in previsione della sua Ipo, in netto calo rispetto ai 6 miliardi dell’anno scorso. Altre start-up come l’e-commerce Jet.com, Thumbtack, OfferUp e Beepi hanno ridimensionato le loro valutazioni in attesa di finanziamenti da parte di investitori privati.

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