E Bill Gross fa il furbo con i derivati

L’(AB)USO DEI DERIVATI?Bill Gross non sembra aver fatto tesoro delle lezioni del recente passato e della crisi finanziaria del 2008. Secondo quanto riporta Bloomberg, dopo l’arrivo a Janus Capital Group più di un anno fa, il gestore “Bond King” starebbe abusando nell’utilizzo dei derivati per scommettere sul debito dei Paesi emergenti. Manovre che sarebbero contrarie alle linee guida della Sec (la Consob americana) sul corretto uso di tali strumenti finanziari da parte dei gestori dei fondi.

ASSICURARSI AI DEFAULT – Nel suo Janus Global Unconstrained Bond Fund, Gross ha scommetto sulla outperform del debito sovrano di Paesi come Messico e Brasile. Ha strutturato le sue posizioni stipulando contratti cds (credit default swap), in cui ha accettato di assicurarsi contro un default per quasi 1,7 miliardi di dollari. Mentre la maggior parte dei fondi limitano la loro esposizione ad una piccola percentuale del patrimonio, l’uso di Gross ha superato il valore di mercato delle partecipazioni del suo fondo, che al momento ammonta a circa 1,4 miliardi di dollari.

POSIZIONI ILLIMITATE – Per fare questo Gross ha approfittato di una zona grigia nel regolamento dei mercati da parte delle atuorità vigilanti. Nel senso che si tratta di un approccio che va sì contro le direttive della Sec, ma non è prevista dalla legge alcun divieto in merito. Le posizioni swap vanno, inoltre, al di là di quello che era stato inizialmente permesso nei documenti informativi del fondo a settembre 2014. Documenti che sono stati “aggiornati” in un secondo momento, proprio per permettere di avere una esposizione illimitata nei confronti di questi derivati. In ogni caso, fanno sapere dalla società, i cds nel portafoglio di Gross sono a basso rischio e hanno una bassa probabilità di default.

DOPO LA CRISI – “Quasi tutti i fondi comuni di investimento seguono le linee guida dell’authority,” ha dichiarato Robert Plaze, un ex avvocato della Sec. “Ma quelli che scelgono di seguire una metodologia diversa non infrangono la legge, proprio perché la Sec non ha mai messo la propria posizione in qualsiasi regolamentazione”. Dopo la crisi finanziaria del 2008, la Sec ha dato un giro di vite in merito ai credit default swap, dopo che il colosso assicurativo Aig andò in bancarotta sulle sue perdite derivanti da tali contratti e aveva bisogno di un piano di salvataggio da 182 miliardi di dollari.

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