Mal di bond? La medicina si chiama absolute return

MERCATO DEL REDDITO FISSO DIFFICILE – Una proposta per aiutare gli investitori obbligazionario a fronteggiare un contesto di mercato caratterizzato da rendimenti ai minimi, accresciuti livelli di rischio, carenza di liquidità nei mercati secondari e aumento delle correlazioni. L’ha realizzata Credit Suisse con il fondo Credit Suisse (Lux) Absolute Return Bond Fund, lanciato un anno fa. 

RIMEDIO A RITORNO ASSOLUTO – Il portfolio manager Massimiliano Gnesi ha illustrato a Bluerating.com le caratteristiche del fondo lussemburghese centrato sul concetto di absolute return, che punta a generare rendimenti positivi in mercati con tendenza marcatamente rialzista e ribassista. “Adottiamo una strategia long short che permette di catturare l’alfa sia su movimenti di tassi, credito e valute. Inoltre, è uno strumento di diversificazione efficace nei momenti di alta volatilità”, ha spiegato Gnesi

OBIETTIVO 400 BASIS POINTS
 - Il principale obiettivo d’investimento del fondo di Credit Suisse è, quindi, di conseguire un rendimento assoluto positivo, a prescindere dai cicli di credito e di tasso d’interesse, il tutto rimanendo fedele a un processo di gestione del rischio per contenere la possibilità di ribassi. Il fondo punta a conseguire un extra-rendimento di 400 basis points oltre il Libor a tre mesi, con una volatilità annualizzata tra il 4 e il 6% annuo. Va evidenziato che questa strategia si addice a investitori che cercano rendimenti superiori a quelli della liquidità in un periodo a medio termine e sono pronti ad accettare una moderata volatilità. 
LA COMPOSIZIONE DEL PORTAFOGLIO – Per quanto riguarda la composizione del portafoglio, il fondo è diversificato e liquido, composto com’è da titoli di Stato, parastatali e societari di rating elevato a breve termine e si concentra su un approccio bottom up nella selezione dei titoli del mercato primario e secondario, al fine di evitare emittenti dai fondamentali deboli. “Nel 2016 punteremo su una asset class che è stata assai penalizzata negli ultimi tre anni, quella dei paesi emergenti, concentrandoci su bond anche in valuta locale di aree come Russia, Brasile, Messico e India. Mentre non ci focalizzeremo sulla Cina”, ha concluso Gnesi. 

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