Ethenea: tassi su in Usa e giù in Europa a dicembre

POLITICHE MONETARIE DIVERGENTI – “In dicembre ci aspettiamo politiche monetarie divergenti tra Europa e Stati Uniti. Negli Usa ci sono tutte le condizioni per un rialzo dei tassi: un mercato del lavoro dinamico, con un tasso di disoccupazione attorno al 5%, crescita robusta, guidata dai consumi interni, una ripresa dell’inflazione e anche un leggero aumento dei salari. Inoltre il rischio Cina al momento non è così evidente. Pertanto ci attendiamo un primo rialzo dei tassi a dicembre, seguito da altri due interventi al rialzo nel corso del 2016”. E’ questa la previsione di Yves Longchamp, head of research di Ethenea Independent Investors (Schweiz) AG.

IN EUROPA UN RILANCIO DEL QE – “In Europa la situazione è completamente diversa”, spiega Longchamp, “e ci aspettiamo un rilancio del Quantitative Easing: questo non perché noi lo riteniamo importante, quanto perché Mario Draghi ha detto chiaramente che farà qualcosa e quando lo dice lo fa. Quindi ci aspettiamo un QE aggiuntivo e un ulteriore taglio dei tassi. Per quanto riguarda i timori di deflazione, vediamo che l’inflazione è bassa a livello globale e tutti i prezzi scendono: prezzi dell’energia, quindi petrolio, prezzi delle commodity, prezzi degli alimentari e prezzi dell’industria manifatturiera. Questo avviene perché siamo in una situazione di sovraproduzione, ma anche perché i prezzi internazionali si formano in dollari e il dollaro forte comporta una leggera spinta deflattiva. Tuttavia i prezzi interni, quelli per la pizza o per il parrucchiere, non diminuiscono, quindi non possiamo parlare di deflazione. Se guardiamo al cambio del dollaro negli ultimi 25 anni, vediamo che ogni volta che il dollaro è salito questo ha generato un’inflazione più bassa e una crescita più bassa. Quindi anche se il dollaro oggi probabilmente non è troppo forte per l’economia Usa, lo è per il resto del mondo”, aggiunge Longchamp.

EURO PIU’ FORTE NEL 2016 – Per Longchamp “in dicembre ci sarà divergenza tra le politiche monetarie Usa e UE, ma questa metterà fine all’incertezza e chiarirà lo scenario del prossimo semestre. Quindi non ci aspettiamo che il cambio euro/dollaro si muoverà sulla base di nuove informazioni. Se poi guardiamo ai dati economici europei, vediamo che i principali indici anticipatori stanno migliorando e le bilance commerciali sono in forte surplus, quindi ci sono tutte le condizioni per avere un euro più forte nel 2016”.

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