Vontobel si mette in cerca di nuovi accordi con le reti

“Il 2015 per Vontobel è stato un anno di grandi successi in ambito sia gestionale sia commerciale”. Così si esprime, in vista della fine dell’anno, Giovanni De Mare, head of retail distribution Italy. Che continua: “l’ingresso in ambito fixed income di competenze di rilievo ci ha consentito di rafforzare il già numeroso team di gestori capitanato dal AAA Citywire Hervé Hanoune. Inoltre, l’acquisizione a Londra della boutique obbligazionaria TwentyFour Asset Management ha sancito un’importante presenza sul mercato Uk e anche una pietra miliare in termini di skill su Asset backed securities e Global bond unconstrained”.

Quindi siete soddisfatti. I risultati sono stati molto soddisfacenti e superiori alle aspettative di inizio anno, con una particolare diversificazione in termini di raccolta sulle nostre competenze principali quali corporate europeo, con il Vontobel Euro Corporate Mid Yield, le strategie global bond unconstrained come il Vontobel Bond Global Aggregate e i comparti azionari “Quality Growth” di Rajiv Jain con preferenza su global equity ed emerging markets, ma anche Europa e America.

Quali sono state le principali novità di quest’anno sul mercato italiano? Ve ne sono state diverse ma mi preme citarne due in particolare: il lancio della famiglia di comparti multiasset con un approccio Odi, cioè Outcome driven investment, che di fatto fa dell’allocazione del rischio la chiave per la costruzione di un portafoglio bilanciato in termini di risk/return profile, e la celebrazione a ottobre del primo anno di performance del comparto lanciato lo scorso anno, il VF Bond Global Aggregate gestito da Hervé Hanoune e dal suo team del fixed income.

Su quanti e quali accordi di distribuzione può fare leva, oggi, Vontobel?
In Italia abbiamo sempre proceduto con una politica di distribuzione all’insegna della partnership, dove la qualità del supporto e della dedizione ai nostri distributori è stata riconosciuta ai vertici del gradimento da parte di autorevoli fonti esterne di ricerca come Eurisko. Il rapporto consolidato con realtà quali Intesa Private, Banca Generali, Fineco e Banca Patrimoni ci consente di avere presenza diretta forte su tutti i modelli distributivi più in auge in Italia, mentre l’intermediazione in gestioni, fondi di fondi, unit linked e mandati ci permette l’accesso a tutti i clienti delle principali reti e banche private in Italia.

Prevedete di stringere nuovi accordi di distribuzione a breve?
Stiamo lavorando con le direzioni di importanti reti italiane per stringere accordi distributivi per la Vontobel Fund Sicav ma anche per dei mandati di gestione su strategie a loro dedicate. A breve partiremo con un gruppo importante proprio su uno specifico mandato che ci è stato richiesto per la distribuzione diretta. In generale, guardando al quadro economico globale, qual è l’outlook di Vontobel per il prossimo anno? Direi un cauto ottimismo per i risky asset legato in particolar modo alle politiche di manovra monetaria da parte di alcune delle banche centrali che creano un bacino di liquidità in un contesto ancora di tassi bassi almeno per Europa e Giappone. Esistono elementi di incertezza come il rialzo dei tassi americani, utili societari in contrazione e qualche scandalo che ha colpito aziende importanti che, unitamente alla turbolenza derivante dai mercati cosiddetti emergenti e da rischi geopolitici, ci fanno propendere per una certa cautela. Come sempre, per noi è fondamentale un approccio gestionale mirato a un ritorno adeguato per il rischio assunto da ciascun cliente.

Alla luce di ciò, quali sono le strategie da privilegiare per la fine di quest’anno e per l’inizio del prossimo?
Da preferire sicuramente prodotti maggiormente a delega su tutte le strategie, siano esse direzionali o ad approccio flessibile, total return o unconstrained. In particolare, a chi non sa come allocare i propri asset e non ama le complicazioni suggeriamo un approccio “old style”, che ha sempre funzionato, e mi riferisco a un mix di capacità gestionali equity e bond. Semplicemente un 50-50 di VF Bond Global Aggregate e VF Global Equity, cioè un mix di competenze di due dei migliori gestori al mondo, Hervé Hanoune e Rajiv Jain.

Riguardo ai tassi dei titoli di Stato, ai minimi se non addirittura negativi per alcuni Paesi e per alcune durate, dove scovare del rendimento?
Il rendimento nel mondo obbligazionario nei prossimi anni va generato più che trovato: solo la gestione attiva attraverso l’utilizzo di diverse tipologie di obbligazioni (corporate, high yield, emerging markets debt, local currency, inflation linked, convertibili, etc.), dinamicità di duration e di valuta nel portafoglio può consentire di avere un rendimento positivo a rischio controllato.

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