Schroders: in crisi il fondo sulle materie prime

LA CRISI DEL FONDO – Crisi per l’Alternative Fund Solutions Commodity gestito da Schroders. Secondo quanto riporta il supplemento settimanale del Financial Times, Ftfm, il crollo dei prezzi delle materie prime di quest’anno (dal -20% del rame, al -30% del ferro) ha colpito duramente il fondo, causando grossi deflussi da parte degli investitori da quello che era il più grande fondo europeo del settore commodity. I deflussi e le deboli performance hanno eroso il patrimonio dal picco del 2010 di 4,6 miliardi di dollari a soli 803 milioni.

VERSO LA CHIUSURA? – La performance del fondo è in calo del 20% nei primi 11 mesi del 2015, del 47% se si contano gli ultimi cinque anni, sottoperformando il benchmark di riferimento in entrambi i casi. Già lo scorso anno Schroders è stato costretto a chiudere il fondo Opus Commodity, che era arrivato a gestire circa 2,3 miliardi di dollari per poi perdere centinaia di milioni di dollari. E i co-gestori del fondo, David Mooney e Cédric Bellanger, hanno lasciato la società. In ogni caso, per quanto riguarda l’Alternative Fund Solutions Commodity, fa sapere Schroders, “non c’è alcuna intenzione di chiudere il fondo. Abbiamo una visione a lungo termine per questa asset class”.

LE CRESCITE CI SONO
– Nonostante siano molti i fondi di questo tipo ad aver subito i deflussi, altri hanno registrato una crescita. Il patrimonio del fondo GSQ di Goldman Sachs che investe nelle materie è aumentato dai 740 milioni di dollari del 2012 al miliardo di oggi. Anche l’Allocation Fund commodity di Credit Suisse è cresciuta dai 723 milioni del 2011 ai 1,4 miliardi diventando ora, secondo i dati Morningstar, il fondo sulle materie prime più grande d’Europa.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: