Russell Investments: la scelta della Fed dà fiducia ai mercati

AUMENTO ANNUNCIATO – “E finalmente, un aumento! Senza particolari sorprese, il Federal Open Market Committee (FOMC) ha annunciato che alzerà i tassi di 25 punti base. È un movimento anticipato da mesi dal nostro team e arriva dopo che il comitato Fed aveva deciso di non aumentare i tassi a settembre a causa delle turbolenze dei mercati di agosto e delle preoccupazioni sull’economia cinese emerse a metà anno”, nota Luca Gianelle, client portfolio manager del team multi-asset di Russell Investments.

MERCATI PIU’ TRANQUILLI – “Dall’ultimo meeting del FOMC di settembre, i mercati si sono calmati e hanno registrato anche solide performance: i timori legati alla Cina sembrano ora un po’ esagerati e l’economia americana ha continuato a registrare una crescita modesta dell’occupazione – unita ad alcuni segnali di pressione sui salari e sull’inflazione. Questi fattori hanno dato alla Federal Reserve americana la spinta necessaria per effettuare l’annuncio di ieri”, sottolinea Gianelle.

RIALZO GIA’ ASSORBITO – “E ora? I mercati sembrano aver già anticipato un aumento dei tassi e averlo prezzato nelle ultime settimane – anche nel rally di novembre in attesa di un rialzo. Secondo la nostra view, tale rally era un segno che l’indecisione della Fed stesse alimentando la volatilità. Ora ci attendiamo che le società più sensibili ai tassi, come le utility e i Real Estate Investment Trusts (REIT) possano avere qualche impatto negativo. Anche i mercati emergenti potranno subire qualche contraccolpo data la loro sensibilità ai tassi americani; inoltre, tassi statunitensi più alti tendono ad attrarre capitali. Tuttavia, ci sono alcuni segnali che mostrano come questi mercati abbiano già parzialmente prezzato un rialzo a lungo anticipato. Anche in ottobre, alcuni banchieri centrali dei mercati emergenti in occasione di una conferenza dell’FMI avevano sollecitato la Fed a procedere sulla strada di un rialzo”, spiega il gestore.

DUBBI SULLA TEMPISTICA DEI NUOVI RIALZI – “Mentre ci accingiamo a entrare nel 2016, la domanda principale è se la Fed metterà un freno o accelererà il rialzo. È più probabile che la Fed assuma un approccio cauto. Il Presidente della Fed Janet Yellen ha svelato chiaramente le sue intenzioni a novembre in uno scambio di lettere con il noto avvocato Ralph Nader. In esso, ha illustrato la propria opinione secondo cui rialzi dei tassi eccessivamente aggressivi possono rallentare l’attuale crescita economica, costringendo a un rapido ritorno ai tassi vicini allo zero visti negli ultimi sette anni”, aggiunge Gianelle. “La natura pressoché debole della crescita economica – i dati sulla disoccupazione americana al 5% non prendono in considerazione i cosiddetti lavoratori scoraggiati o quelli che lavorano part-time e vorrebbero lavorare a tempo pieno – conferma la view della Yellen. Prevediamo, quindi, quattro leggeri aumenti dei tassi durante il prossimo anno, piuttosto che aumenti molto rapidi o tagli dei tassi.Prima di questo rialzo, avevamo visto il dollaro Usa in costante aumento durante lo scorso anno. Ecco perché continuiamo a essere neutrali sull’azionario statunitense. Un dollaro forte continuerà a pesare sui profitti delle società multinazionali e manifatturiere che si basato molto sulle esportazioni. Ciò, unito a tassi di interesse più alti, ci induce ad avere maggior convinzione sui mercati azionari europei, dove la Banca Centrale Europea all’inizio del mese ha comunicato un pacchetto di politiche volte ad aiutare a migliorare la crescita”.

VALUTAZIONE POSITIVA – “Nel complesso, vediamo positivamente la decisione della Fed. Offre ai mercati una qualche ragionevole certezza per il futuro e, considerato l’approccio molto cauto della Fed nel periodo precedente al rialzo, rappresenta un segnale di fiducia sull’economia americana nel lungo periodo. Il test reale avverrà al momento del secondo rialzo, che offrirà agli investitori maggior chiarezza sulla velocità con la quale la Fed intende muoversi”, conclude il gestore.

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