TopAdvisor archivia un 2015 ricco di soddisfazioni

Il 2015 si chiude in maniera soddisfacente per il concorso TopAdvisor, organizzato da Pictet Asset Management in collaborazione con FIDA. Bluerating.com ne ha parlato con Daniele Cammilli (nella foto), marketing manager di Pictet.

Come si conclude il 2015 per il concorso, con quali risultati e quali aspettative?
Il concorso Top Advisor vuole essere un progetto educativo e, al tempo stesso, ludico. Consente, infatti, ai partecipanti di avvicinarsi al mondo della finanza, che spesso viene percepito come molto distante dalla realtà e lontano dalle dinamiche quotidiane. Ecco perché per il terzo anno consecutivo Pictet Asset Management, in collaborazione con FIDA, ha investito in questa iniziativa per permettere a studenti, investitori privati e promotori finanziari di confrontarsi sulla costruzione efficiente di portafoglio. Anche quest’anno il numero degli iscritti risulta essere molto soddisfacente; i dati a metà dicembre mostrano infatti un forte interesse da parte della platea con oltre 1500 iscritti. Fino al 15 gennaio è ancora possibile iscriversi e concorrere nelle due ultime sessioni di gara che valgono per l’assegnazione dei super premi finali, quest’anno all’insegna della sostenibilità: due biciclette elettriche e un’autovettura elettrica Renault Twizy. Anche l’edizione 2015/2016 si prospetta dunque ricca di sorprese e sempre mossa dall’entusiasmo dei partecipanti che, come negli anni passati, si sono dimostrati davvero interessati a questo tipo di iniziativa.

Quale trend si è evidenziato maggiormente nel corso dell’anno?
Analizzando i portafogli attuali dei partecipanti, è possibile notare come l’asset allocation media mostri una preferenza degli iscritti verso l’asset class azionaria. Nella classifica generale, l’azionario copre infatti più del 60% del portafoglio medio. La componente azionaria media nei portafogli gestiti da studenti e da privati è di circa il 70%, quindi ben più elevata rispetto a quella che caratterizza le scelte degli esperti del settore. In questo caso è evidente come la professione stessa del consulente porti a scelte di investimento più caute. I portafogli dei promotori finanziari, infatti, presentano in media un’esposizione obbligazionaria maggiore di circa il 6% rispetto alle scelte di investimento delle altre due categorie. Questo si riflette di conseguenza sulla volatilità di portafoglio, che risulta in media inferiore nei portafogli dei promotori rispetto a quelli gestiti da privati e studenti. Anche dall’analisi dei migliori nelle classifiche della prima sessione di gara si evidenziano scelte di costruzione di portafoglio molto differenti, ma che portano tutte a ottimi risultati in termini di rendimento corretto per il rischio. In base all’indicatore scelto per valutare la bontà dei portafogli, infatti, i migliori promotori mostrano volatilità molto contenute mentre all’opposto i migliori studenti e privati hanno costruito portafogli con volatilità superiore al 10%. Per quanto riguarda la classifica dei fondi più utilizzati, è interessante evidenziare la netta preferenza per il fondo bilanciato flessibile Pictet-Multi Asset Global Opportunities, che si conferma uno dei fondi di punta della gamma Pictet.  

Quanto è importante un concorso come Top Advisor per la diffusione di una migliore cultura finanziaria, argomento di attualità visto il recente scandalo dei bond subordinati?
In Pictet l’educazione finanziaria vuole essere il fil rouge che unisce tutte le varie iniziative organizzate dalla banca. Proprio per questo motivo, Top Advisor è un’occasione unica per riuscire a promuovere la cultura finanziaria del paese. Il settore finanziario spesso non riesce a comunicare efficacemente con l’investitore finale interessato ad approfondire la conoscenza dell’attualità finanziaria. L’eccessiva difficoltà del linguaggio tecnico proprio del settore finanziario non aiuta in questo senso, e anche per le caratteristiche intrinseche del settore stesso molto spesso tendiamo forse a peccare di autoreferenzialità. Il concorso può fungere da “mediatore” tra gli attori coinvolti, facilitando la comprensione di alcune dinamiche finanziarie, legate alla costruzione di un portafoglio vero e proprio, come ad esempio la diversificazione e la gestione del rischio. In un contesto di mercato così volatile e imprevedibile, essere in grado di comprendere il grado di rischio dei propri investimenti diventa di fondamentale importanza. Spesso le scelte legate alla gestione del proprio patrimonio risultano essere influenzate dall’emotività stessa della persona; l’indole “protettiva” dell’investitore lo può portare a prediligere una gestione più prudente del proprio portafoglio, seguendo per esempio strategie e tecniche che si sono rivelate vincenti negli anni passati. L’educazione finanziaria può entrare in gioco nel prevenire le deviazioni comportamentali che spesso guidano le decisioni di investimento dei clienti. In Pictet riteniamo che la cultura finanziaria debba necessariamente diffondersi nel paese. Ne è un esempio il recente scandalo legato alla tematica dei bond subordinati collocati da alcuni istituti bancari; migliaia di risparmiatori hanno investito negli scorsi anni in questi titoli e al giorno d’oggi si trovano loro malgrado coinvolti di prima persona nel crac di queste banche. A differenza dei bond ordinati, quelli subordinati comportano un notevole livello di rischio e fanno “slittare” il possessore di questi titoli nella categoria dei creditori di “seconda scelta”, di modo che potranno essere rimborsati solo successivamente al risarcimento di altri individui che godono di una prelazione in tal senso. Ecco perché, in particolar modo anche in riferimento alle vicende attuali, l’educazione finanziaria diventa una scelta strategica imprescindibile per il benessere del sistema economico e della popolazione nel suo complesso.

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