MOSSA AMPIAMENTE DISCUSSA – “Come ampiamente atteso, ieri la Fed ha aumentato il tasso target di 25 bps. Poiché la mossa era già stata largamente anticipata e discussa, non sorprende che il mercato obbligazionario abbia reagito pacatamente alla decisione. Yellen, nel suo discorso, si è rivolta a diversi interlocutori: mercati, investitori, attori internazionali e semplici cittadini americani. Ha illustrato nel dettaglio le sue riflessioni, positive e negative, e aggiunto come eventuali shock futuri possano portare a modificare l’attuale politica, in entrambe le direzioni. Cosa ancora più importante, è riuscita a convincere il variegato pubblico che la politica resterà accomodante e che qualsiasi rialzo da qui in poi sarà graduale e dipendente dai dati”, commenta Salman Ahmed, global strategist di Lombard Odier Investment Managers.
RIDURRE L’INCERTEZZA – “Ora che questa decisione essenziale è stata presa, crediamo che l’attenzione tornerà verso gli sviluppi fondamentali, negli Stati Uniti e a livello internazionale. Sarà questo a dare forma a politiche e risultati di mercato di qui in avanti. Il contesto resta disomogeneo: continuano i timori sulla Cina, accompagnati da un nuovo ribasso dei prezzi delle commodity che ha contaminato l’ambiente finanziario. Viste le forti preoccupazioni che permangono sulla salute dell’economia globale, la Fed è riuscita a dare un carattere molto neutro all’avvio del ciclo di rialzo dei tassi. Questo aiuterà a ridurre un’importante fonte di incertezza, che pesa sui mercati degli asset rischiosi da quasi un anno”, conclude Ahmed.