Aberdeen taglia le commissioni sul fondo dei mercati emergenti

TAGLIO DELLE FEES – Secondo quanto riporta il Financial Times, Aberdeen Asset Management, terzo asset manager in Europa con circa 290 miliardi di sterline in gestione, ha tagliato le fees di uno dei suoi fondi sui mercati emergenti, l’Aberdeen Worldwide Emerging Markets, fondo da 137 milioni di sterline. “Aberdeen”, spiega un portavoce della società, “è focalizzata a garantire alle spese di gestioni un giusto rapporto qualità/prezzo per tutti i suoi prodotti, garantendo la soddisfazione delle aspettative della cliente”. Il fondo di Aberdeen ha un costo annuo di circa l’1,7%, mentre la media dei fondi più attivi è intorno allo 0,75%.

L’INDAGINE ESMA
– Il tutto in un contesto nel quale l’Esma (l’European Securities and Markets Authority) settimana scorsa attraverso un’indagine sui fondi europei Ucits ha rilevato che una percentuale tra il 5% e il 15% di quest’ultimi è frutto del cosiddetto “closet tracking”. Si tratta, cioè, di una pratica di alcuni asset manager che addebitano agli investitori una gestione attiva nonostante i loro rispettivi fondi replichino gli indici e dunque necessitano di un input minore da parte del gestore. Lo studio dell’autorità europea degli strumenti finanziari, che si è basato su un campione di 2.600 fondi Ucits nel biennio 2012-2014, indica che potrebbe esserci un “piccolo ma non insignificante numero di fondi all’interno del mercato azionario dell’Unione europea che potrebbe essere il risultato di closet index trackers”.

LE NUOVE COMMISSIONI
– Lo stesso portavoce di Aberdeen ha detto che il prodotto in questione fa parte di un “piccolo numero” di ex prodotti della Scottish Widows Investment Partnership (Swip) – acquistata dall’asset manager nel 2014 – che utilizzano tecniche quantitative nella loro strategia d’investimento. La casa di gestione sta contattando i clienti per spiegare la novità, evitando però di fornire dettagli sulle nuove commissioni, che verranno introdotte tra uno o due mesi.

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