Bce, ecco cosa attendersi dalla riunione

OCCHI PUNTATI ALLA BCE – Conto alla rovescia per la riunione della Banca centrale europea e il mercato si attende un ulteriore intervento sui tassi di deposito. “Dal momento che negli due ultimi mesi Mario Draghi ha più volte alimentato con le sue dichiarazioni le aspettative riguardo a ulteriori misure di stimolo da parte della Banca centrale europea (Bce)”, spiega Eugene Philalithis, Gestore di FF Global Multi Asset Income Fund e FF Euro Balanced Fund di Fidelity International, “è probabile che nella riunione di marzo la Bce decida di intervenire nuovamente sulla politica monetaria. Con l’inflazione core che a febbraio si è fermata allo 0,7%, la Bce vorrà plausibilmente continuare a sostenere l’economia. Si potrebbe assistere ad un taglio di 10 punti base (pb) del tasso sui depositi, che arriverebbe così a -0,4% e ciò lascerebbe comunque un margine per eventuali ulteriori misure, tra cui l’introduzione di tassi di interesse negativi con una struttura a livelli, sul modello di quanto fatto dalla Bank of Japan, o persino un rafforzamento del programma di acquisto di asset”.

RENDIMENTI GIA’ SCONTATI – Il mercato sembra aver già parzialmente scontato un intervento della Bce tramite un calo dei rendimenti obbligazionari, con i Bund in particolare ormai prossimi ai minimi storici dello scorso aprile, e, in misura inferiore, l’indebolimento dell’euro, che però è in parte dovuto anche al rafforzamento delle prospettive per l’economia americana. “Vi è il rischio che la Bce deluda i mercati, ma dopo l’errore commesso lo scorso dicembre, la gestione delle aspettative è stata indubbiamente più accurata”, ha aggiunto il gestore. “Dopo un inizio d’anno difficile per le banche europee, mi aspetto inoltre che la Bce si schieri a difesa degli istituti di credito della regione, sottolineando come le banche di maggiore importanza sistemica abbiano già soddisfatto, se non addirittura superato, i rigorosi requisiti patrimoniali stabiliti dalle autorità di vigilanza”.

APPROCCIO MULTI-ASSET – Non va infine dimenticato che oltre alla Bce, nei prossimi dieci giorni si riuniranno anche la Bank of Japan (15 marzo) e la Fed (16 marzo), mentre a fine febbraio la People’s Bank of China aveva già deciso un taglio dei tassi di 50pb. “In questo contesto di tassi ridotti e di politiche monetarie divergenti la ricerca di fonti di reddito richiede un approccio multi-asset ampiamente diversificato e flessibile, con l’obiettivo di ottimizzare il profilo rischio rendimento del portafoglio e per far fronte a contesti di mercato in evoluzione. Il fondo FF Global Multi Asset Income Fund che gestisco, per generare un reddito target del 5% all’anno investe in maniera flessibile in 10 asset class differenti. In questa fase il posizionamento che ho adottato vede una esposizione contenuta verso i titoli di Stato, che offrono rendimenti eccessivamente modesti. Sto invece trovando valore nelle obbligazioni ad alto rendimento e nei prestiti (loans), il cui andamento è poco sensibile all’andamento dei tassi di interesse” ha concluso Philalithis. 
 

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