Ubp: azionario Europa, dividendi in aumento all’orizzonte

OPPORTUNITA’ ATTRAENTI – “Probabilmente, il mercato azionario europeo offre opportunità di rendimento più attraenti rispetto a quello di qualsiasi altro mercato sviluppato e in confronto ad altre asset class. Tale classe di attivi, infatti, è l’unica che presenta un rendimento al di sopra della media di 30 anni. Dal 2008, le società si sono focalizzate sulla riduzione del debito e sul taglio dei costi e ciò si è tradotto in livelli record di liquidità nei bilanci”, commenta Victoria Leggett, gestore azionario europeo di Union Bancaire Privée – UBP. “Pur considerando l’aumento della spesa per capitale in seguito alla ripresa dell’Europa, molte società presentano una posizione solida, tale da poter continuare a pagare dividendi attraenti (il rendimento dell’indice MSCI EMU è di circa il 3,7%). Si ritiene, infatti, che i dividendi dell’indice MSCI Europe, nei prossimi cinque anni, aumenteranno. Ciò, in combinazione con una discreta crescita degli EPS, fa sì che si crei un interessante profilo total return”.

INCERTEZZA A LIVELLO MACRO – “Tuttavia, non si può negare che al momento sia presente in Europa un certo grado di incertezza a livello macro. Con diverse elezioni nazionali all’orizzonte, il referendum del Regno Unito sulla permanenza nell’Unione Europea e con i dubbi circa l’efficacia delle politiche di allentamento monetario da parte della Banca Centrale europea, è di vitale importanza che gli investitori effettuino degli stress test sulla sostenibilità e sull’effettiva capacità delle società di garantire flussi di dividendi. Non contano soltanto i bilanci, ma anche la visibilità dei flussi di cassa e le potenziali richieste sugli stessi”, aggiunge Leggett. “E’ anche importante considerare la vulnerabilità degli utili di una società rispetto alla tassazione o a cambiamenti legislativi da parte di governi poco sensibili alle conseguenze (settore delle utility). Un mercato geografico ampio aiuta a minimizzare questa tipologia di rischio e aiuta a evitare anche la vulnerabilità nei confronti di aspetti politici relativi a singole regioni o Paesi (beni di prima necessità). Un altro fattore importante è quello del “self-help” – è il caso di una società che ha la possibilità di tagliare i costi o aumentare l’efficienza nonostante uno scenario avverso (molte attività industriali rientrano in questa categoria). Le poche aziende che riescono a combinare tutte queste caratteristiche costituiscono delle perle rare all’interno del portafoglio”.

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