Intermonte Advisory, investitori istituzionali cercasi per mercato italiano in saldo

PERFORMANCE SCARSA – Il mercato italiano rimane il peggiore performer quest’anno e si è rimangiato tutta la performance del 2015, sostiene un’analisi di Intermonte Advisory. “L’indice italiano continua a sottoperformare tutti i principali indici europei e mondiali, ed è arrivato a perdere tutto il vantaggio che aveva accumulato nel 2014-2015, quando era stato tra i migliori mercati azionari al mondo. Ci siamo concentrati sui fattori cosiddetti “tecnici” che hanno caratterizzato l’andamento negativo del mercato italiano da inizio anno e, in particolare, abbiamo fatto un’analisi storica su volumi, qualità degli investitori, flussi sul mercato azionario e volatilità storica”, spiega la nota. “Abbiamo incrociato queste risultanze con una analisi storica dello scenario di liquidità del nostro mercato, dalla quale emerge che il 2016 dovrebbe essere un anno particolarmente generoso per gli investitori. Questa analisi corrobora la nostra opinione che ci sia un eccesso di pessimismo sul mercato italiano, tesi che avevamo già identificato la settimana scorsa analizzando la significativa decorrelazione tra andamento dei risultati trimestrali e performance del mercato durante una stagione dei risultati che è stata nel complesso meglio delle attese”.

FATTORI TECNICI – “Dalla nostra analisi emergono i seguenti fattori”, prosegue Intermonte Advisory:
– Le condizioni cosiddette “tecniche” di mercato (volumi scambiati, rapporto futures/cash) peggiorano in maniera costante dal secondo trimestre del 2015 e indicano un deterioramento anche della qualità dei partecipanti al mercato
– La volatilità del mercato rimane invece sopra la media storica e c’è stato anzi di recente un disallineamento tra la volatilità (in calo) ed il mercato (in calo anch’esso)
– I flussi su ETF, ovvero su prodotti che servono di solito agli operatori per posizionarsi rapidamente su singole asset class/aree geografiche, mostrano un trend di marcati deflussi sia dall’indice europeo che, in maniera meno forte, dagli ETF specializzati Italia.

Tuttavia lo scenario di liquidità è particolarmente positivo quest’anno. Se, da un lato, diversi fattori “tecnici” continuano a mostrare debolezza e non supportano uno scenario positivo per il mercato, dall’altra invece l’analisi di liquidità sui flussi più genuinamente legati al mercato azionario italiano mostrano come il 2016 dovrebbe essere un anno particolarmente generoso.
Sul lato domanda di liquidità al mercato evidenziamo l’ammontare degli aumenti di capitale e le nuove quotazioni (IPO) che drenano liquidità al mercato. Sul lato offerta invece abbiamo riassunto il monte dividendi distribuiti al mercato e i take over/OPA annunciati finora, che restituiscono liquidità al mercato. Lo sbilancio tra domanda e offerta per quest’anno è atteso positivo per circa 13.8 miliardi di euro, un ammontare che potrebbe essere reinvestito sul mercato azionario. Questo numero rappresenta quasi il 3.2% del mercato azionario italiano, un rendimento ben superiore agli attuali tassi di interesse e di poco inferiore al 2015, che è stato un anno eccezionalmente ricco di delisting di società importanti (Pirelli e World Duty Free in primis).

Il nostro calcolo tiene conto dei seguenti elementi:
– Aumenti di capitale: oltre a quelli già effettuati quest’anno (Saipem e Prelios) abbiamo incluso anche quelli al momento annunciati (Banco Popolare e Veneto Banca)
– IPO: oltre a quelle già effettuate quest’anno (la principale è stata Technogym) abbiamo incluso anche quella attesa di Enav prendendo come riferimento la valutazione circolata sulla stampa di 1,8 mld di euro, e quindi un pro-quota di capitale offerto al mercato di circa metà assumendo un flottante al 49%. Abbiamo considerato infine anche l’atteso collocamento del 30% circa di Poste Italiane, ufficiosamente atteso entro fine anno”.

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