Consultinvest: riflettori puntati su Brexit e banche centrali

CRESCE L’INCERTEZZA – “Le incertezze sul referendum inglese, la preoccupante dinamica economica e finanziaria cinese e il rischio Fed sui tassi rappresentano i principali catalizzatori di mercato in questo momento”, si legge in una nota di Consultinvest, società guidata da Maurizio Vitolo. “Dato il contesto di aumentata incertezza sull’esito del referendum in Inghilterra e la trappola in cui si sono venute a trovare le banche centrali, in primis la Fed, nel brevissimo termine riteniamo che le obbligazioni governative, grazie all’azione delle sole banche centrali, manterranno i livelli mentre a medio e lungo termine crediamo che i valori raggiunti dalle obbligazioni non siano sostenibili e che una correzione sia inevitabile. Sul fronte azionario è ragionevole attendersi una sostenuta volatilità con repentini ribassi a cui faranno seguito veloci rimbalzi con ampie oscillazioni intraday. Sulle correzioni, tuttavia, riteniamo che in un’ottica strategica sul comparto azionario è possibile trovare opportunità molto più interessanti rispetto alle obbligazioni”.

RIFLETTORI PUNTATI SU LONDRA – “In questo momento tutti i riflettori sono puntati sul referendum che ha iniziato a scuotere le certezze dei mercati e che nel brevissimo termine monopolizzerà l’attenzione e stimolerà la riduzione dei rischi (il cd “risk off”). Infatti, sul referendum inglese è difficile che l’incertezza si dissolva prima del voto del 23 giugno. Ovviamente una vittoria dei “Leave” al referendum inglese avrebbe implicazioni pesantissime dal punto di vista istituzionale, economico e politico rispetto ad una vittoria dei “Remain”, che invece confermerebbe lo status quo. Tuttavia pensiamo anche che la paura dell’incerto e la complicatezza gestionale di un abbandono della UE, dopo lustri di appartenenza, possa avere il sopravvento nell’elettorato inglese e dare una vittoria risicata ai “Remain” con temporanei effetti positivi sui mercati”, aggiunge la nota. “Si prepara quindi un’estate particolarmente delicata e ricca di incognite con turbolenze sui mercati che potranno porre un freno alle potenzialità di ripresa economica europea, come già accadde con la Grecia lo scorso anno. Dal punto di vista macroeconomico, però, siamo lontani dai timori per uno scenario recessivo: notiamo con sempre maggiore frequenza che si alternano mesi positivi a mesi con flessioni un po’ in tutte le aree geografiche, ma nel complesso si conferma un trend di crescita nominale vicina al +2% per i Paesi sviluppati e al +4% per quelli emergenti. Ovvero una crescita globale considerando i prezzi della produzione al +3/3,2% che è sostanzialmente in linea con quella del 2015 e rimane leggermente al di sotto di quella del 2014 (+3,4%). Quindi c’è ancora da attendersi volatilità sui mercati ma con un occhio vigile ad accumulare sull’equity in un’ottica di lungo periodo, visti i rendimenti del tutto irrazionali che si possono cogliere nel mondo obbligazionario”, conclude l’analisi di Consultinvest.

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