Fondi, disastro in Borsa

CROLLO PER GLI ASSET MANAGER BRITANNICI – Tagli in vista per l’industria del risparmio gestito dopo la Brexit: secondo il Financial Times, i principali player del settore stanno valutando la riduzione degli organici dopo che il referendum che ha sancito l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue li ha portati a un vero tracollo in Borsa. Tra gli asset manager più colpiti ci sono i britannici Henderson e Jupiter, che dal 23 giugno hanno ceduto rispettivamente il 21% e il 18% in Borsa. Secondo l’analista Daniel Garrod di Barclays, i fondi britannici stanno fronteggiando “un triplo disastro“, tra la riduzione degli afflussi, i tagli sulle commissioni e il calo degli asset under management.

MALE ANCHE LE SOCIETA’ DI EUROPA E USA – La Borsa ha penalizzato anche alcune società statunitensi, come Invesco e Legg Mason, che hanno visto le quotazioni delle loro azioni crollare rispettivamente del 13,7% e del 9,5%. Anche Amundi, il più grande asset manager quotato europeo, e Schroders, il secondo, hanno subito un calo delle quotazioni rispettivamente del 12,5% e del 13%. Come ha dichiarato un top manager di una grande società di risparmio gestito statunitense, “il calo delle azioni dipende dall’esposizione di ogni singola compagnia all’Unione europea o alla Gran Bretagna. Gli asset manager con grandi interessi in Europa, o quelli molto esposti sul Regno Unito sono stati colpiti maggiormente”.

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