Neuberger Berman, Turchia: rischi di un un ribasso del rating

ERDOGAN ESCE RAFFORZATO – “Le implicazioni politiche del tentato colpo di Stato in Turchia sono un rafforzamento notevole della figura di Erdoğan“, nota Rob Drijkoningen, co-head of Emerging Markets Debt di Neuberger Berman. “Avendo ipotizzato per anni che si verificasse un colpo di Stato contro di lui, è ora giustificato sia internamente che a livello internazionale. È ancora presente il rischio di un referendum o di elezioni anticipate quest’anno ma l’incertezza del risultato di entrambi è diminuita molto, ovvero Erdoğan dovrebbe essere facilmente in grado di vincere questi appuntamenti”.

RISCHI AL RIBASSO NEL RATING – “Ci aspettiamo che l’economia soffra per un possibile calo nei flussi degli investimenti esteri e nel turismo anche se dovrebbe essere sostenuta da una politica monetaria e fiscale accomodante. Nel medio periodo vedremo cosa significherà per la democrazia e le relazioni con l’UE una presidenza così rafforzata, in particolare la capacità dell’esecutivo di ricercare il consenso tra l’opposizione”, sottolinea Drijkoningen. “Gli eventi introducono rischi al ribasso dei rating creditizi, soprattutto per la prossima revisione di Moody’s del 5 agosto. Un declassamento del rating attuale Baa3/Negativo, rimasto stabile da agosto 2014, spingerebbe da solo la media del rating sul debito sovrano turco espresso in valuta forte a “spazzatura”/junk, dal momento che la Turchia ha già un rating BB+/Stabile da parte di S&P e di BBB-/Stabile da Fitch. I titoli di Stato in valuta locale hanno già un rating investment-grade da ciascuna delle 3 agenzie: Baa3, BBB- e BBB. Mentre le immediate conseguenze economiche e politiche dovrebbero essere contenute, l’incertezza politica introdotta dal tentativo di colpo di Stato è del tipo a medio termine, su cui le agenzie di rating pongono grande enfasi”.

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