Natixis, ritratto dell’investitore moderno

“L’investitore moderno non è solo ansioso, è profondamente combattuto”. Parola di David Goodsell, executive director del Durable Portfolio Construction Research Centre di Natixis Global Asset Management, il quale ha ricordato i risultati del sondaggio realizzato nei mesi scorsi dalla sua società su un panel di investitori italiani ed europei, dove emergono i troppi errori compiuti da chi tenta di far fruttare i propri risparmi.

PRUDENTE MA DESIDERSOSO DI RENDIMENTI – La maggioranza dei risparmiatori italiani intervistati, per esempio, si definisce “prudente”. Allo stesso tempo dichiara di aver bisogno di rendimenti medi del 9,9% sopra l’inflazione per raggiungere i propri obiettivi – che nel contesto attuale li esporrebbe a una significativa volatilità. Non molti sembrano tollerare bene il rischio: l’82% degli italiani, infatti, preferirebbe la sicurezza rispetto alla performance. Ciò di cui hanno bisogno, quindi, gli investitori è una migliore educazione sul concetto di rischio e una guida per comprendere quanto ne possono davvero tollerare. Quando si tratta di investimenti passivi o indicizzati, un numero sorprendente di investitori pensa che costi più bassi significhino meno rischi. Sei investitori italiani su dieci , infatti, considerano gli strumenti passivi meno rischiosi e utili a minimizzare le perdite. Ma per loro natura, i fondi passivi non hanno una gestione del rischio. Quando i mercati salgono, generano rendimenti, quando i mercati scendono, subiscono delle perdite. Le strategie passive hanno un chiaro ruolo all’interno dei portafogli – insieme agli investimenti attivi.

POCO FOCUS SUGLI OBIETTIVI – Sette investitori italiani su dieci chiedono di valutare la performance degli investimenti sulla base dei propri obiettivi personali. Ma ciò sembra improbabile se solo il 58% ha obiettivi finanziari ben definiti e se ancora meno, il 33%, ha un chiaro piano finanziario. Il primo passo, quindi, per ogni investitore deve essere definire in maniera chiara obiettivi specifici e lavorare con un consulente finanziario che lo possa aiutare a costruire un piano realistico per poterli raggiungere. Gli italiani sono inoltre consapevoli che la responsabilità per la propria sicurezza finanziaria post-pensionamento si sta spostando sempre più sulle loro spalle. In media, gli investitori italiani dichiarano di aver bisogno del 71%della loro rendita pre-pensionamento per poter vivere una volta andati in pensione. Tale dato si posiziona nella fascia bassa di quel range indentificato tra il 70% e l’80% raccomandato generalmente. I risparmiatori devono considerare l’allungamento della vita e la longevità come il rischio maggiore. Definire quanto risparmiare deve iniziare con un calcolo di quanto vivranno dopo il pensionamento.

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