NN Investment Partners, i mercati emergenti verso una nuova ripresa

PERFORMANCE SOLIDE – “I mercati emergenti continuano a registrare performance solide. Gli investitori sono convinti che la politica monetaria rimarrà accomodante sia negli Stati Uniti sia in Europa, e ciò porterà afflussi considerevoli in tutte le asset class ad alto rendimento”, spiega Maarten-Jan Bakkum, senior strategist emerging markets di NN Investment Partners. “Il rendimento medio del debito dei mercati emergenti è ancora del 6%. Flussi di capitale positivi verso i mercati emergenti assicurano tassi di cambio più elevati e tassi d’interesse più bassi. Nei mesi scorsi, ciò ha portato a una leggera ripresa della crescita economica nell’universo emergente. Dopo circa sei anni di notevoli sottoperformance, da sette mesi l’azionario dei mercati emergenti è tornato a salire. In aggiunta ad una forte ricerca di rendimento nei mercati finanziari, che favorisce principalmente i mercati emergenti, anche i dati dalla Cina sono stati importanti, superando così le aspettative. L’economia cinese ha infatti performato meglio di quanto si aspettassero in molti, in particolare nei primi mesi dell’anno. Le notizie dalla Cina ora però sono tornate a essere più sfavorevoli – la crescita degli investimenti nelle infrastrutture sta iniziando a calare in maniera significativa – ma ciò non ha smorzato il sentiment positivo nei mercati emergenti”.

IL RISCHIO CINA – “Essenzialmente, un ingestibile peggioramento dell’economia cinese è il rischio più importante per tutti gli asset dei mercati emergenti”, fa notare Bakkum. “D’altra parte la situazione attuale – un rallentamento graduale in Cina e una ripresa modesta nel resto dell’universo emergente – potrebbe continuare. In questo contesto, è importante che i flussi di capitale verso il mondo emergente persistano e che la fiducia delle imprese nei Paesi principali al di fuori della Cina continuino a riprendersi. Finora, abbiamo solo visto una leggera ripresa della fiducia, principalmente grazie a prezzi delle commodity ancora deboli e all’incertezza politica in molti Paesi. Alcuni esempi positivi sono costituiti da Paesi come l’India e l’Indonesia, in cui i governi di recente sono riusciti ad apportare dei miglioramenti nel campo delle infrastrutture e in materia di deregulation. I progressi registrati in questi ambiti, insieme a costi di finanziamento più bassi, dovrebbero portare a nuovi investimenti da parte delle aziende. L’India ha importanti possibilità di successo, poiché la sua economia è relativamente insensibile a quanto accade in Cina. L’importanza della recente adozione di una tassa nazionale su beni e servizi non può essere sopravvalutata facilmente. Dopo l’implementazione, le società non dovranno più pagare tasse separatamente in ogni stato dell’India. Il potenziale guadagno da un punto di vista operativo e logistico potrebbe tradursi in una grande spinta per la crescita degli investimenti nel Paese. Esempi come questi piano piano creano le condizioni per una seconda fase nella ripresa dei mercati emergenti. Finora, la ripresa del mercato è stata principalmente dovuta a un contesto finanziario favorevole, che è stato determinato anche grazie a tassi d’interesse estremamente bassi, sia negli Stati Uniti sia in Europa. Tuttavia, la crescita nei mercati emergenti ora si sta riprendendo, e anche il clima degli investimenti sta iniziando a migliorare. Non si vedevano così tanti fattori positivi da molto tempo”, conclude Bakkum.

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