Raiffeisen: la “caccia al rendimento” domina i mercati

UN ANDAMENTO POCO SANO – “La caccia al rendimento e le crescenti iniezioni di liquidità da parte delle banche centrali spingono molti investitori a prendersi rischi sempre più grandi per ulteriori rendimenti sempre più bassi”, nota l’ultimo report sui mercati emergenti a cura di Raiffeisen Capital Management. “Questo andamento, da un lato, è naturalmente molto positivo per gli investitori già investiti; dall’altro, non è comunque sano. I rialzi dei corsi alimentati soltanto dal momentum sono raramente sostenibili a lungo termine; è, tuttavia, impossibile prevedere per quanto tempo e fino a dove reggeranno”.

INVITO ALLA PRUDENZA – “Allo stesso tempo esiste naturalmente la possibilità che la crescita economica e gli utili aziendali nei prossimi trimestri si sviluppino meglio di quanto al momento prevedibile e che, quindi, gli attuali aumenti dei corsi ricevano di nuovo una base più solida. Pertanto, è possibile che l’attuale movimento possa durare ancora per un certo periodo e si raggiungano livelli dei corsi nettamente più alti. Specialmente le obbligazioni in valuta locale corrono, però, il rischio di gravi contraccolpi in particolare sul lato delle valute, se la dinamica positiva dei corsi rallenta e l’uno o l’altro investitore si fa prendere dalla paura. In questo contesto è interessante notare che da sempre esiste un forte parallelismo tra prezzi delle materie prime e valute dei paesi emergenti, dove spesso le materie prime anticipano le svolte. Per questo, i recenti segnali di debolezza evidenziati da molte materie prime lanciano, inoltre, un invito alla prudenza. Cosa potrebbe mettere gravemente a rischio l’attuale forte rialzo degli asset rischiosi?”, si chiedono gli analisti di Raiffeisen. “Gli elementi più probabili potrebbero essere le sorprese negative sull’inflazione e/o i rialzi dei tassi d’interesse negli USA. I mercati scontano una significativa probabilità di un rialzo dei tassi della banca centrale USA a dicembre. Con una probabilità del 30%, i mercati finanziari attualmente credono addirittura che non ci sarà nessun rialzo dei tassi negli USA, né nel 2016 né nel 2017. Questo sembra essere più che ottimistico, perché i dati congiunturali ultimamente sono stati nettamente più forti e nei prossimi trimestri dal fronte dei salari potrebbero comunque provenire pressioni inflazionistiche”.

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