Capital Group, un approccio agli investimenti attento alle questioni ambientali

APPROCCIO INTEGRATO ALL’INVESTIMENTO RESPONSABILE – “Con molti investitori sempre più attenti alle questioni ambientali e sociali, manteniamo un approccio integrato all’investimento responsabile. Confrontandoci con società di tutti i settori su queste tematiche, siamo in grado di adattare il nostro approccio a questioni come le risorse non rinnovabili e i cambiamenti climatici“, spiega una nota di Capital Group. “Da sempre investiamo con una prospettiva di lungo termine per conto dei clienti, integrando l’impatto delle questioni ambientali, sociali e di governance nel processo decisionale laddove opportuno. Tra le varie questioni ambientali, i nostri professionisti degli investimenti prestano particolare attenzione al complesso tema degli attivi non recuperabili e al dibattito sul disinvestimento dalle società attive nei combustibili fossili. Dal momento che occorre riflettere attentamente prima di operare o meno una tale scelta, abbiamo preso in considerazione l’efficacia di tale approccio e il relativo possibile impatto. La decisione risulta ancora più difficile, tanto più che spesso le prove a sostegno delle credenziali ecologiche di una società non lasciano spazio a dubbi. Ad esempio, l’esclusione delle società petrolifere non si traduce automaticamente nell’investimento in tecnologie energetiche più pulite e rinnovabili. Inoltre, anche il solare e l’eolico, universalmente riconosciuti come forme pulite d’energia, richiedono combustibili fossili e altri minerali rari durante la fase di produzione. Inoltre, dal momento che il fabbisogno energetico mondiale non può essere soddisfatto con le sole fonti alternative, occorrono ancora forme d’energia più convenzionali”.

UN CONFRONTO CON LE SOCIETA’ – “Pertanto, anziché disinvestire, finora abbiamo optato per un confronto con le società al fine di promuovere un maggior numero di azioni a favore del clima per accompagnare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Se da un lato i prezzi bassi dei combustibili fossili potrebbero ridurre temporaneamente la praticabilità economica delle fonti alternative come il solare e l’eolico, dall’altro siamo consapevoli delle conseguenze delle normative sulle emissioni di carbonio, che già determinano vinti e vincitori. Secondo i nostri analisti, l’attenzione pubblica e l’azione politica sono già a un livello tale da incidere sul settore e sulle decisioni d’investimento. Ad esempio, il carbone, la fonte energetica a maggiore intensità di emissioni, dovrebbe risentire non solo delle campagne di disinvestimento, ma anche del crescente sostegno pubblico a favore delle fonti di energia alternative, come il solare, l’eolico e le altre rinnovabili. Sebbene l’intensità di utilizzo del carbone non sia di per sé un fattore fondamentale nelle decisioni d’investimento o nelle allocazioni settoriali, i nostri gestori di portafoglio continueranno a tenere a mente queste considerazioni ambientali e il relativo impatto finanziario. I servizi di pubblica utilità, il settore minerario e dei metalli, il comparto automobilistico, i prodotti chimici e i settori del petrolio e del gas sono particolarmente interessati dalla normativa sul clima. Molte società in questi comparti stanno preparando i propri modelli di business per la transizione energetica verso un’economia a basse emissioni di carbonio”, conclude la nota di Capital Group.

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