Assogestioni: Poste, Intesa Sanpaolo e Ubi regine del trimestre

RACCOLTA NETTA + 935 MILIONI – Secondo la mappa trimestrale di Assogestioni, l’industria del risparmio gestito ha registrato nel secondo trimestre 2016 una raccolta netta positiva per 935 milioni di euro, in forte frenata rispetto al risultato del trimestre precedente. Per quanto riguarda le singole società, a dominare la classifica della raccolta netta nel periodo è il gruppo Poste Italiane con 4.650 milioni di euro. Sul podio in seconda posizione troviamo il gruppo Intesa Sanpaolo con 3.377,3 milioni di euro (Eurizon Capital +4.047,4 milioni, Fideuram -670,1 milioni) e in terza posizione il gruppo Ubi Banca con 1.457,6 milioni di raccolta netta positiva. Seguono Amundi Group (+980,8 milioni), il gruppo Azimut (+972,6 milioni), Anima Holding (+962,1 milioni), Credito Emiliano (+951,4 milioni), Pictet Asset Management (+911,2 milioni), Pioneer Investments (+804,2 milioni) e JpMorgan Asset Management (+787,1 milioni) J.P.Morgan Asset Management è inoltre risultato il primo gestore estero attivo non captive per raccolta netta nei primi sei mesi dell’anno. Da segnalare i forti deflussi per il gruppo Generali, che nel periodo ha fatto segnare una raccolta netta negativa per 9.101 milioni di euro: a questo proposito, una nota del gruppo informa che “ in merito ai dati pubblicati da Assogestioni sull’industria del risparmio gestito in Italia nel secondo trimestre dell’anno, il risultato di raccolta registrato dal gruppo Generali è dovuto principalmente a operazioni infragruppo”.

PATRIMONIO GESTITO – Ma prendendo in esame il patrimonio gestito nel trimestre, risulta ancora prima proprio il Leone di Trieste con con 464,5 miliardi di euro. Sul podio in seconda posizione troviamo il gruppo Intesa Sanpaolo con 357,5 miliardi di euro (271,8 Eurizon Capital e 85,7 Fideuram), e al terzo posto Pioneer Investments con 143,2 miliardi di euro. Seguono Poste Italiane (75 miliardi), Anima Holding (70 miliardi), BlackRock Investment Management (66 miliardi), Gruppo Ubi Banca (48 miliardi), Allianz (47 miliardi), Amundi Group (40,9 miliardi) e Gruppo Mediolanum (40,8 miliardi).

DEFLUSSI – A registrare, infine, i maggiori deflussi, oltre al gruppo Generali ci sono Credit Suisse (-3.775,2 milioni), e Franklin Templeton Investments (-1.150 milioni).

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