Guibout (Axa IM): positivi sulle banche nonostante le incognite

“Le società in cui investiamo, in Italia, stanno beneficiando della ripresa e del buon andamento dell’economia italiana e mondiale. Questo ci ha permesso di recuperare quanto avevamo perso durante l’estate. Titoli bancari e industriali hanno contribuito con una performance positiva grazie al ritorno dell’appetito per gli asset rischiosi. All’opposto, i titoli legati a utility, telecom, o immobiliari, sui quali non siamo esposti – o lo siamo poco – hanno messo a segno performance negative”. Questo è quanto si legge nell’ultimo commento mensile di Gilles Guibout, gestore del fondo di tipo Pir, AXA WF Framlington Italy, di Axa Investment Managers.

“Sembra poi che l’euro abbia raggiunto il suo massimo e sulla scia delle dichiarazioni di Mario Draghi, presidente della Bce, dovremmo assistere a una stabilizzazione, di cui beneficeranno le società che durante l’estate avevano sofferto per l’euro forte. Ovviamente lo scenario di ripresa è favorevole alle banche in cui investiamo, sulle quali rimaniamo positivi. Restiamo esposti al settore che è in fase di normalizzazione, pur tenendo presente che potrebbero esserci ancora delle fasi di incertezza e volatilità dal momento che permangono alcuni interrogativi, sia sul fronte politico che della regolamentazione (possibili aggiustamenti di Basilea IV)”.

“Il nostro fondo Pir, AXA WF Framlington Italy, ha sovraperformato sul mese. Infatti, mentre il listino principale della Borsa italiana, il Ftse Italia All Share, si è apprezzato del 4,62%, il fondo è salito del 5,25% sulla parte A EUR. I titoli che hanno contribuito alla performance sono soprattutto gli industriali e i bancari, ovvero quelli che hanno beneficiato della ripresa, del ritorno sugli attivi rischiosi e dell’irripidimento della curva dei tassi. Contestualmente, il DJ Eurostoxx reinvested dividends è avanzato del 4,51% e l’Msci Europe del 3,89%”.

Nelle prossime settimane, gli investitori dovrebbero continuare a focalizzarsi sulle politiche monetarie delle banche centrali. “Le varie incertezze politiche potrebbero nondimeno provocare uno slancio di prudenza da parte degli investitori, tenuto conto delle valutazioni che continuano a essere tirate. Per questo”, conclude il gestore, “conviene ancora favorire quelle società che offrono un reale potenziale di crescita del proprio giro d’affari e/o dei margini, sola garanzia della capacità di generare risultati e dividendi sul lungo periodo”.

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