Aspesi (Columbia Threadneedle): “ La tecnologia come passione”

Quest’anno Columbia Threadneedle Investments festeggia i dieci anni di presenza
in Italia, confermando il successo della sgr internazionale che gestisce globalmente oltre 414 miliardi
di euro. La tecnologia è il tema
 del momento e ha ricevuto forte attenzione da parte dei distributori italiani. Threadneedle (Lux) Global Technology Fund (+13,6% la performance netta da inizio anno), gestito dal veterano della tecnologia Paul Wick basato a Menlo Park, California, è la punta di diamante della Silicon Valley. Con BLUERATING parla Alessandro Aspesi (nella foto), responsabile per l’Italia della società di asset management controllata da Ameriprise Financial.

Dieci anni di presenza in Italia, quali sono stati i punti forti?

In primo luogo mettere in evidenza la costanza delle nostre strategie, che hanno ottenuto rendimenti consistenti durante i primi anni della crisi finanziaria. Ciò ha rappresentato il miglior biglietto da visita che ci ha permesso di farci conoscere e di raccogliere
 i risultati. In momenti di forte contrazione del mercato abbiamo cercato di offrire soluzioni che offrissero ritorni con un forte controllo del rischio. Inizialmente abbiamo operato con investitori istituzionali quali fondazioni, fondi di fondi e assicurazioni, per poi aprire le nostre soluzioni d’investimento a banche e reti di promozione finanziaria. Il processo è stato graduale e ci ha permesso di mantenere il nostro servizio alla clientela a livelli eccellenti. Attualmente abbiamo un team di 9 persone ma stiamo considerando ulteriori rafforzamenti. Il 2015 
è stato un anno simbolo per Columbia Management e Threadneedle Investments e
ha visto la nascita di un unico gruppo sotto il nome di Columbia Threadneedle Investments, allargando le opportunità
di collaborazione e le scelte d’investimento dei nostri clienti.

Quali sono stati i segni distintivi di Columbia Threadneedle durante questo decennio?

Il nostro vantaggio principale è il focus sulla gestione attiva, multi asset, multi strategia con una prospettiva e una capacità d’investimento globali. I nostri team d’investimento, con 450 esperti localizzati in tutto il mondo, lavorano insieme per individuare le migliori idee d’investimento. Condividendo le nostre competenze sulle varie asset class e aree geografiche, abbiamo prospettive più approfondite sugli scenari d’investimento. I nostri fondi d’investimento, guardando ai periodi di 1, 3, 5 e 10 anni, mostrano una grande coerenza in termini di redditività e ne siamo orgogliosi.

Siete molto concentrati sul settore tecnologico globale.
 Ci spiega qual è il vero potenziale di questo settore?


È stato uno dei principali motori dell’economia Usa per più di due decenni ed è ancora promettente. Da un punto di vista economico, giudichiamo positivamente l’inversione del ciclo dei tassi d’interesse. L’inflazione e i rialzi dei tassi spesso preannunciano o fanno seguito a un irrobustimento della crescita economica, che può rilanciare gli investimenti in progetti, immobili o attrezzature, e supportare settori ciclici
come la tecnologia. In passato, i titoli tecnologici hanno sovraperformato il mercato quando i tassi erano in aumento. Sul fronte societario, l’innovazione continua e la domanda assicura abbondanti margini di espansione nel mondo. A livello globale, la penetrazione di internet si aggira intorno al 50%, mentre il commercio elettronico rappresenta solo il 9% delle vendite al dettaglio totali.

Il settore tecnologico continua
a offrire opportunità ai gestori attivi, quindi. Perché?
Molte società tecnologiche
hanno bilanci e saldi di cassa solidi e sono pertanto in grado
di perseguire politiche favorevoli agli azionisti come riacquisti azionari, distribuzioni di dividendi e operazioni di fusione e acquisizione.

Le performance dei titoli tecnologici hanno prodotto
un netto apprezzamento delle valutazioni. Restano appetibili? Secondo noi sì. Nel primo trimestre 2017, le valutazioni delle società tecnologiche large
 cap hanno toccato il minimo trentennale in base al rapporto tra prezzo e utili prospettici. Alcuni titoli tech, tuttavia, soprattutto nel segmento delle mega cap, appaiono costosi rispetto ai valori intrinseci (ossia al valore reale loro attribuito dal nostro team). Un’attenta selezione dei titoli è dunque essenziale. In questo settore in così rapida evoluzione, è cruciale saper distinguere l’euforia dalle opportunità.

Ci racconta l’approccio del
fondo Threadneedle (Lux) Global Technology?


Innanzitutto il team che guida il fondo ha una solida esperienza
in materia ed è molto affidabile. Segue un processo d’investimento disciplinato usando l’analisi fondamentale per individuare le società con le migliori prospettive di crescita, valutazioni appetibili e capaci di generare solidi rendimenti da investimento nel tempo. Agendo in chiave contrarian, cerchiamo di trarre vantaggio
dalle società meno comprese dal mercato e trascurate dagli analisti per beneficiare dei trend prima che si siano già espressi. Abbiamo un approccio globale high conviction: benché le maggiori società tecnologiche siano per gran parte americane, ci sono alcune potenze tecnologiche anche al di fuori degli Usa. Questo fondo a gestione attiva consente agli investitori di accedere a un portafoglio concentrato di “migliori idee” legate al settore tecnologico su scala mondiale. Il nostro approccio non è orientato
a un benchmark. Investiamo nelle aziende che convincono il team che continua a incontrare le società e fa ricerca. Siamo l’unico grande team tecnologico con sede nella Silicon Valley.

Se volessimo trovare cinque buoni motivi per investire on titoli tecnologici, quali potremmo individuare?

La crescita del cloud computing. Con la diffusione dello streaming di contenuti e dell’e-commerce, i grandi data center progettati per contenerli devono aumentare la loro capacità e offrire un buon livello di sicurezza. Inoltre il
valore dei chip all’interno degli smartphone continua a aumentare. E ancora, l’ondata di fusioni e acquisizioni nel campo della produzione dei semiconduttori ha aumentato la redditività delle società. Contemporaneamente i chip all’avanguardia non scendono più di prezzo. Anzi, diventano più costosi. Queste sono tutte tendenze positive. Ascesa di intelligenza artificiale e apprendimento automatico poi richiedono enormi quantitativi di memoria a basso prezzo. Si pensi poi ai sistemi avanzati di guida assistita per le automobili: alcuni veicoli hanno 24 giga di DRAM. Infine, la crescente domanda di tecnologia si ripercuote sugli utili societari in senso positivo.

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