Mifid 2, anche Eurizon si fa carico dei costi di ricerca

Anche Eurizon, società di gestione del Gruppo Intesa Sanpaolo guidata da Tommaso Corcos (nella foto) si unisce alla lunga sfilza di asset manager che si faranno carico dei costi di ricerca, in vista dell’arrivo della Mifid 2.

La seconda versione della direttiva europea sui prodotti e i servizi finanziari introduce infatti l’obbligo di rendere trasparenti, facilmente individuabili e separati dai costi di transazione, gli oneri connessi alla ricerca in materia di investimenti fornita da terzi, utilizzata a supporto delle decisioni d’investimento. Gli asset manager hanno a disposizione diverse soluzioni che vanno dal trasferimento dei costi a carico dei clienti fino all’assorbimento degli stessi nel bilancio della società. Quest’ultima opzione è stata scelta da Eurizon che ha reso nota la propria decisione attraverso un comunicato.

Massimo Mazzini, responsabile direzione Marketing e Sviluppo Commerciale di Eurizon, ha affermato: “In qualità di Asset Manager attivo siamo convinti che la ricerca abbia un ruolo centrale per la generazione di nuove idee e continuiamo a utilizzare sia analisi realizzate internamente che ricerche prodotte all’esterno, per aggiornare e migliorare l’intero processo di investimento e per poter offrire ai clienti le migliori soluzioni. Riteniamo che le novità normative vadano nella giusta direzione e che l’approccio adottato da Eurizon consenta di migliorare la qualità del servizio reso ai clienti. Abbiamo quindi deciso di assorbire i costi associati alla ricerca esterna per mantenere inalterato il livello di qualità e di valore per tutti i nostri investitori, evitando di addebitare tali oneri ai patrimoni gestiti. Riteniamo che questo sia l’approccio più coerente con la nostra vision e le nostre strategie di crescita”.

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