Cattolica, il nuovo piano punta sul bancassurance

Dopo la fase della riorganizzazione, è il momento del rilancio per Cattolica Assicurazioni. La compagnia veronese conferma la natura cooperativa, smentendo quindi le voci di una evoluzione in società per azioni, e al contempo annuncia un’accelerazione del business che entro il 2020 dovrebbe garantire “utili e dividendi in forte crescita e una elevata solidita’ del capitale”, secondo le parole dell’ad Alberto Minali, pronunciate nel corso della presentazione del nuovo piano a Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana. Nel dettaglio l’utile operativo al 2020 è previsto tra 375 e 400 milioni di euro con una crescita superiore al 60% sul 2016 mentre il Roe operativo superiore o uguale al 10% in aumento di 4 punti percentuali. Inoltre, la cedola nel 2020 sara’ superiore a 0,5 euro con un incremento di circa il 50% (sempre sul 2016).

Un ruolo decisivo lo giocherà il bancassurance. “Dopo gli accordi con Ubi e Iccrea, nei mesi scorsi abbiamo siglato un accordo con BancoBpm (il closing dell’operazione è atteso per la metà di quest’anno, ndr), che ci apre nuovi spazi di mercato”, ha spiegato il dg Carlo Ferraresi. “Avremo accesso a circa 1.700 sportelli, in buona parte ubicati nelle aree più ricche del Paese. Complessivamente dalla bancassicurazione otterremo il 22% dei premi tra tre anni contro il 12% attuale. Questo inoltre di consentirà una diversificazione delle fonti di raccolta”.

Gli altri due filoni di crescita saranno le agenzie, con un’accelerazione dei processi digitali, e il canale dei broker e partner assicurativi, in modo da avere una posizione di forza su segmenti specifici come la tutela legale e l’assistenza e pronto intervento in caso di sinistro presso le aziende clienti.

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