Kashima (Bny Mellon): “Perché le azioni giapponesi sono sottovalutate”

Una disoccupazione vicina al 2,5% e un tasso di crescita del pil nominale che è ritornato ai livelli del 1997, dopo due decenni di deflazione. Sono alcuni dei fattori che, secondo Miyuki Kashima (nella foto), head of Japanese Equities Investment Division di Bny Mellon, rivelano come l’economia del Giappone si  sia rimessa finalmente in sesto. Di conseguenza, è bene  guardare ancora con interesse alle azioni della borsa di Tokyo.

Kashima, che segue i mercati giapponesi da oltre 20 anni e lavora nel settore finanziario dal 1985, ha esposto la sua view durante la Bny Mellon Investment Conference che si è tenuta oggi a Londra, e ha visto la partecipazione di giornalisti e investitori provenienti da diversi paesi d’Europa.

L’asset manager specializzata sull’azionario giapponese è abbastanza ottimista sugli effetti della Abenomics, la politica economica realizzata negli anni scorsi dal primo ministro nipponico Shinzo Abe, accompagnata da grandi ondate di liquidità immesse nel sistema finanziario dalla banca centrale di Tokyo. L’iniezione di denaro delle autorità monetarie giapponesi non sembra destinata ad arrestarsi nel breve periodo, fino a che non sarà raggiunto l’obiettivo di un’inflazione al 2%.

“ Il livello dei profitti societari delle aziende giapponesi quotate è elevato”, ha ricordato Kashima durante il suo intervento, sottolineando un aspetto spesso sottovalutato dalla stessa comunità finanziaria. “Tra gli investitori si è diffuso un luogo comune secondo cui l’economia giapponese è dipendente in prevalenza dalle esportazioni”, dice la money manager di Bny Mellon, “in realtà, l’export pesa per appena il 15% sul pil nipponico. Tra le economia avanzate, soltanto gli Stati Uniti hanno una percentuale inferiore”. Dunque, secondo Kashima, le migliori opportunità d’investimento sul listino di Tokyo ci sono soprattutto tra le aziende che hanno una forte esposizione sul mercato domestico (molte small e mid cap), che beneficeranno del miglioramento dei fondamentali economici del paese.

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