Polizze vita, Demozzi (Sna): “Ora attenzione al ramo I”

SENTENZA BOMBA -“Mi stupisco dello stupore”. Così Claudio Demozzi, presidente del sindacato nazionale degli agenti assicurativi Sna, commenta le reazioni alla sentenza-bomba della Cassazione, che ha decretato (leggi qui), confermando una sentenza della Corte d’Appello di Milano, che le polizze vita – nella fattispecie quelle di ramo III – si possono considerare tali solo se garantiscono la restituzione del capitale investito. In caso contrario si tratta di contratti d’investimento ordinari: dopo la sentenza, quindi, le polizze potrebbero vedere messi in discussione anche i vantaggi fiscali ed ereditari di cui godono, impignorabilità e insequestrabilità comprese. “Quello del capitale garantito sulle polizze vita è un tema grandissimo. Le polizze unit-linked non contengono nessuna garanzia sul capitale, e per questo è normale che i supremi giudici lo abbiano sancito”, spiega Demozzi a Bluerating.com. “Anche se questi prodotti vengono chiamati polizze vita, se non danno garanzie né di rendimento minimo né di conservazione del capitale sono prodotti di investimento. Bisognava evitare prima che questa confusione fosse possibile”.

FARO SULLE RAMO I – Il timore degli addetti ai lavori è che ora tocchi anche alle polizze del ramo I, il ramo garantito per eccellenza, quello che comprende polizze che come sottostante hanno una gestione separata, un fondo dedicato che investe prevalentemente in titoli di Stato e che finora hanno garantito al sottoscrittore almeno il 100% di quanto investito. Alla fine dello scorso anno, spiega Demozzi, “l’Ivass ha emesso un regolamento che autorizza le compagnie assicurative a non garantire più il 100% del capitale investito. Per noi è molto grave. Il rischio è che in questo modo anche le polizze vita di ramo I diventino a tutti gli effetti dei prodotti di investimento”. La decisione dell’Ivass, sottolinea Demozzi, “è arrivata perché le compagnie hanno dovuto fare i conti con l’universo dei tassi a zero. Così non solo si sono via via azzerati i rendimenti garantiti delle polizze, ma si è arrivati anche a infrangere il tabù della garanzia del capitale”. Per il presidente di Sna “è ovvio che se la polizza vita non garantisce più il rendimento minimo, né il 100% del capitale, il rischio dell’investimento si sposta sul cliente. E nel caso delle unit-linked, distribuite dalle banche, questo già avviene. Il nostro timore è che le compagnie scendano molto sotto la soglia del 100% del capitale garantito anche per le polizze del ramo I”. Trasformandole di fatto in prodotti di investimento.

 

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