Fondi a distribuzione: opportunità o bufala?

Nel mercato italiano nell’ultimo anno ben 382 fondi autorizzati hanno staccato dividendi annuali e su questo campione vari spunti di interesse sono stati approfonditi. Facendo un’analisi statistica dell’intero campione, si è ottenuto un dividend yield medio del 2,65%, una mediana del 2,06% e una  varianza del 2,68%.

Quest’ultimo dato indica un’ ampia dispersione attorno alla media, sintomatica di profonde differenze all’interno del campione.

Tra i migliori 10 fondi ben 4 appartengono a Goldman Sachs (vedi tabella)

migliori 10 fondi per dividend yield(fonte: ufficio studi Bluerating)

Analizzando i prospetti di tali fondi emerge che queste ottime performance sono frutto di una attenta politica di investimento: infatti il dividendo per questi fondi viene calcolato come la somma di tutti i redditi netti da investimento che vengono distribuiti nella loro totalità una volta l’anno.

 

Da questo punto di vista Goldman Sachs si differenzia dalle altre società per due motivi:

1) garantisce la distribuzione dell’intera somma degli utili ai possessori delle quote del fondo mentre negli altri fondi c’è la possibilità di trattenere parte di essa

2) si fa riferimento solamente al caso in cui ci siano redditi netti mentre negli altri fondi si parla o di utili ottenuti (fattispecie nella quale si distribuisce quando il fondo ha avuto performance positive) o di divieto di scendere sotto una certa soglia di patrimonio (dando cosi la possibilità al fondo di distribuire anche quando perde purché non scenda sotto una determinata soglia).

In definitiva si può dire che se selezionati con cura i fondi a distribuzione possono risultare investimenti particolarmente convenienti, sebbene sia alto il rischio di incappare in fondi poco profittevoli.

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