Fondi settoriali: aumento delle materie prime

L’analisi dei migliori e peggiori comparti inclusi nell’area azionari settoriali vede il fondo Fortis L Fund Equity Materials Europe in vetta alla classifica nella settimana che va dal 24 al 31 luglio con una performance positiva del +7,2%.

Il comparto, lanciato nel febbraio 2001, gestisce un patrimonio di 39,9 mln di euro e ha registrato una performance YTD negativa -11,3% contro una performance a 3 anni del 17,6%. Il benchmark di riferimento è il MSCI Europe Materials 10/40 Index.

Il comparto investe almeno il 75% dei propri attivi in azioni o quote emesse da imprese aventi la propria sede sociale in uno dei Paesi membri della Comunità Europea che svolgono la loro attività nel settore dei beni primari, nonché nei settori correlati o connessi. Il comparto potrà inoltre investire fino a 1/3 del patrimonio in obbligazioni convertibili e warrant emessi dalle medesime imprese, e, in via temporanea e laddove il gestore lo ritenga opportuno, in qualsiasi altro valore mobiliare ammesso alla quotazione ufficiale in una borsa valori. Il comparto può inoltre investire al massimo il 25% dei suoi attivi in qualunque altro valore mobiliare, strumento del mercato monetario, strumento finanziario derivato o liquidità, senza che gli investimenti in crediti superino il 15% degli attivi.

E’ molto probabile che i prezzi delle materie prime continuino la loro corsa al rialzo.

Per quanto riguarda il settore agricolo, la crescente penuria d’acqua e i sempre più frequenti fenomeni atmosferici estremi impediscono un aumento del raccolto. A ciò si aggiunge, e sono sempre più persone a pensarlo, che i rialzi delle materie prime cereailicole siano collegate al sempre maggior uso di biocombustibili: sono necessari un ettaro di terra e 4000 litri d’acqua per un solo litro di biodiesel.

Negli scorsi anni, per esempio, e nel 2007 in particolare, tutte le multinazionali del settore hanno registrato aumenti sostanziali dei prezzi, riconducibili solo in parte all’innalzamento dei costi delle commodity in campo agricolo.

Ovviamente, crescendo la domanda, cresce anche il prezzo.

Infatti l’aumento del tenore di vita in ascesa in tutto il mondo e l’esplosione demografica hanno portato ad un aumento generalizzato non solo dei prezzi di beni alimentari, ma anche, per il motivo analogo, delle materie prime energetiche. E qual è la conseguenza dell’aumento dei prezzi delle materie prime? L’ inflazione. E l’inflazione è un pericolo sia per le famiglie che per i mercati.
L’inflazione è però sospinta anche dalle banche centrali stesse poichè i tassi di interesse in tutto il mondo sono rimasti su livelli nettamente inferiori da quanto richiederebbe lo stato dell’economia, che ha infatti registrato un andamento piuttosto buono in molti paesi di tutto il mondo.
In sostanza è forse il momento per le banche di chiudere l’elargizione di capitali a basso costo finora iniettati nel sistema.

Mentre chi ci guadagna di più, al momento, sono le industrie produttrici di fertilizzanti e concimi, come l’azienda russa Uralkali, che in India ha portato il prezzo della potassa da 270 dollari a tonnellata a 625.

I MIGLIORI FONDI AZIONARI DAL 24/07 AL 31/07

Valuta fondo percentuale
EURO FORTIS L FUND EQUITY MATERIALS EUROPE 7,24%
EURO ING (L) INVEST EUROPEAN MATERIALS 7,07%
EURO NORDEA 1 BIOTECH FUND 5,74%
EURO UBS (LUX) EQUITY FUND EUROPEAN SMALLER TECHNOLOGY 5,46%
EURO FORTIS L FUND EQUITY BIOTECHNOLOGY WORLD 5,33%

I PEGGIORI FONDI AZIONARI DAL 24/07 AL 31/07

Valuta fondo percentuale
EURO HHF PAN EUROPEAN PROPERTY EQUITIES FUND -4,42%
USD JP MORGAN FUNDS JF PACIFIC TECHNOLOGY FUND -4,42%
USD UBS (LUX) EQUITY FUND ASIAN TECHNOLOGY -4,36%
USD INVESCO GLOBAL REAL ESTATE SECURITIES FUND -3,78%
USD SISF ASIA PACIFIC PROPERTY SECURITIES -3,48%

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