State Street lancia il Brexometer

L’INDICE – State Street Corporation ha lanciato il Brexometer, un indice basato su un sondaggio trimestrale relativo al sentiment degli investitori istituzionali in merito all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Nel terzo trimestre del 2016 è stato individuato un campione di ricerca, che è stato preso come benchmark e confrontato con una seconda rilevazione completata nel quarto trimestre, in vista del lancio odierno.

I principali risultati dell’indice sono:

  • il 63% degli investitori istituzionali si aspetta di mantenere la propria esposizione agli asset del Regno Unito (azioni, obbligazioni e/o alternativi) nel corso dei prossimi sei mesi;
  • l’80% ritiene che la Brexit avrà un impatto sui propri modelli operativi – in aumento rispetto al 76% inizialmente rilevato;
  • Quasi la metà degli intervistati (48%) si aspetta che il livello degli investimenti nell’economia del Regno Unito diminuisca sensibilmente nel corso del prossimo trimestre, in leggero calo rispetto al 52% dei dati iniziali;
  • Poco meno di un terzo (31%) ritiene che gli asset owner diminuiranno i livelli di rischio nei prossimi tre-cinque anni – in aumento rispetto al precedente 26%. Un quarto (26%) pensa invece che gli asset owner aumenteranno la loro esposizione al rischio.

INVESTITORI PREPARATI – Jeff Conway, ceo Emea di State Street, ha dichiarato: “I nostri risultati mostrano che gli investitori istituzionali si aspettano che la Brexit abbia un impatto su una serie di questioni operative e di conseguenza abbiamo rilevato che un numero crescente di clienti sta cercando di affrontare questo tema. Molti sembrano ben preparati per la Brexit e stanno attivamente implementando strategie che possano attenuarne l’impatto”. Michael Metcalfe, responsabile Global Macro Strategy di State Street Global Markets, ha commentato: “In poco più di sei mesi dal referendum che ha sancito l’uscita del Regno Unito dalla UE, i mercati sembrano aver in gran parte voltato pagina. Gli interrogativi circa la tempistica della separazione definitiva del Regno Unito dall’Unione Europea e la natura del loro rapporto futuro rimangono aperti e potrebbero pesare sia sull’economia che sulla sterlina. Tuttavia, almeno finora, le cupe previsioni pre-Brexit per l’economia britannica e i mercati azionari sembrano lontane dal verificarsi”.

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