Alix Foulonneau (Ubs Am): Così puntiamo sui megatrend

Espansione demografica, urbanizzazione e invecchiamento della popolazione rappresentano i trend inarrestabili e costanti che avranno un enorme impatto su numerosi aspetti della vita degli individui. L’obiettivo del fondo Ubs Long Term Themes Equity è di individuare le società che beneficeranno di queste tendenze. Parla Alix Foulonneau, equity strategist director di Ubs Am. La Foulonneau è una specialista azionaria del team sustainable investors con sede a Londra. Ha iniziato la carriera a Parigi, ricoprendo incarichi universitari nell’investimento responsabile e ha continuato lavorando come analista Esg per Baillie Giffors, gestore d’investimenti con sede a Edimburgo.

Ci spiega qualche dato rilevante in merito ai tre aspetti chiave in termini di macrotendenze?

Sì. In materia di espansione demografica, si prevede che entro il 2050 la popolazione mondiale sfiorerà i 10 miliardi di persone dagli attuali 7,3 miliardi. La maggior parte della crescita riguarderà i paesi a basso e medio reddito. In tema di urbanizzazione, si continuano a osservare flussi migratori dalle zone rurali verso i centri urbani. Nel 2030 quasi il 9% della popolazione mondiale si concentrerà in 41 megalopoli di oltre 10 milioni di abitanti ciascuna. Infine, sull’invecchiamento della popolazione, quella mondiale invecchia e si concentra sempre più in paesi emergenti o in via di sviluppo. Nel 2030 gli abitanti dei paesi sviluppati di età superiore ai 60 anni saranno più numerosi dei giovani fino ai 25 anni di età. C’è poi un tema fondamentale da seguire: quello dell’efficienza energetica che occupa più del 20% del nostro portafoglio.

Quali altre tendenze avete individuato?

Automazione e robotica, gestione e riciclaggio rifiuti, sanità nei mercati emergenti, scarsità delle risorse idriche (nel mondo 900 milioni di persone non hanno ancora accesso all’acqua potabile) quindi puntiamo sule piattaforme di filtrazione e sulle aziende che investono nelle infrastrutture idriche, nell’aria pulita e nella riduzione delle emissioni di carbonio. Guardiamo anche ai settori della sicurezza e dei prodotti medici (il mercato mondiale delle lenti a contatto è di circa 7,6 miliardi di euro con una crescita annua tra il 4 e il 6%). Qui puntiamo a società che producono apparecchiature mediche, sistemi di gestione della qualità. E ai servizi di formazione. In Cina, per esempio, questo mercato ha raggiunto 84,1 mld di Rmb nel 2014, in aumento dai 26,8 mld del 2010.

Ci descrive brevemente il fondo?

È un fondo azionario globale a gestione attiva (330 mln di franchi svizzeri in gestione) che investe in società di tutto il mondo esposte a temi d’investimento a lungo termine. Il portafoglio, composto da 40-80 titoli (oggi sono 56), investe su vari temi seguendo il principio della diversificazione per paesi e settori. Investe in società dalle valutazioni interessanti e presenta un forte profilo di sostenibilità. L’esposizione alle valute locali non è coperta. Siamo sovrappesati sulle pmi e sottopesati sulle large cap. Siamo stock picker ma se dovessimo isolare qualche settore che ci interessa particolarmente, direi quello del saving energy, quello legato ai piani previdenziali, alcune banche e colossi assicurativi.

Ci fa qualche esempio di titoli che sono in portafoglio?

Seguiamo in parte il benchmark ma ce ne distacchiamo in termine di pesi. Oggi, per esempio, i primi dieci titoli sono Cisco Systems (3,33%), MetLife (3,31%), CF Industries Holdings (3,23%), Morgan Stanley (2,79%), Invesco Ltd (2,64%). E ancora, Merck & Co., Pentair, Ecolab, Maxim Integrated Products, Micron Technology.

E dal punto di vista geografico?

Gli Stati Uniti sono preponderanti e presenti al 65%. Seguono Giappone, Francia, Cina, Svizzera, Australia, Svezia, Regno Unito.

Non vi fa paura il nuovo presidente Usa Trump, anche alla luce di un certo suo unilateralismo nelle politiche ambientali?

Di certo Trump fa paura. Ma la marcia indietro sulla strada verso l’ecosostenibilità intrapresa da Obama non sarà così semplice da attuare. Inoltre un vero e proprio programma è al momento inesistente e la sua campagna elettorale è stata costellata di messaggi contraddittori sul tema. Se nel 2009 Trump firmava una lettera aperta chiedendo tagli alle emissioni di gas serra, nel 2012 questi ha descritto l’allarme per cambiamenti climatici come un complotto cinese ai danni della competitività delle manifatture americane. Oggi, di certo, la Cina per salvare l’impero ha come obiettivo quello di essere virtuosa in tema di ambiente. Il 2017 sarà quindi un anno complicato ma Trump non può di certo cambiare la macro tendenze secolari.

Qual è l’obiettivo di performance rispetto al benchmark definito?

È del 3% annuo al di sopra del rendimento Msci Acwi sui tre anni consecutivi. E investiamo massimo il 35% su un singolo tema.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: