Muzinich, raccolta miliardaria nel 2016

RACCOLTA MILIARDARIA – Muzinich ha raccolto 1 miliardo di euro in Italia nel corso del 2016, sta lavorando su nuovi accordi di distribuzione e su nuovi mandati e ha come campione di raccolta il comparto che investe in bond corporate Muzinich Enhancedyield short term che, da solo, ha raggiunto un bilancio positivo per 350 milioni di euro. Il fondo, che ha 5,45 miliardi di dollari in gestione, adatto come sostituto all’investimento in bond governativi, al cash o ai bond bancari dato che ha come priorità un obiettivo di protezione e conservazione del capitale. E sembra abbia anche saputo superare gli obiettivi, dato che ha chiuso l’anno con una performance pari a un +3,9%. «Il fondo, che ha un rating medio investment grade, ha chiuso il 2016 con circa il 4% ed è stato un grande successo perché abbiamo iniziato a distribuirlo sulle principali reti», commenta Domenico Del Borrello (nella foto)DelBorrelloDomenico, director of Marketing and Client Relations di Muzinich&co. Gli accordi in essere sono oggi con Banca Generali, Banca Aletti, Banca Patrimoni, Banca Sella, Iw Bank, Bnl Bnp pb, Crédit Suisse, Banca Esperia. A questi vanno aggiunti i tre mandati che il gruppo ha stretto in Italia: Bg Sicav Muzinich Credit Alternative, Euromobiliare Alto Rendimento 2017, Mediolanum Sviluppo Italia.

SOPRA LA TRIPLA B – Tornando al fondo, «il successo del comparto è anche nelle gestioni patrimoniali. È un ottimo sostituito per impiegare la liquidità, il governativo breve termine e per i titoli che stanno scadendo», precisa Del Borrello. «Non usiamo debito governativo e il fondo è investito al 40% in high yield (più sensibile all’azionario) e per il 60% in investment grade, che va meglio quando c’è timore per la crescita. Ha una strategia difensiva e non può andare oltre ai 2 anni di duration. Oggi siamo a 1,8. Se compriamo una singola B dobbiamo comprare una singola A», commenta Tatjana Greil Castro, portafoglio manager del fondo e della strategia global short duration. Tra i titoli in portafoglio, dove la media del rating va da BBB3 a BBB-, ci sono anche titoli del credito italiani. Ecco i primi dieci: Ford Motor Credit, Kraft Heinz Food, Glencore Finance, Barclays, Fca Capital Ireland, petroleos Mexicanos, Ep Energy, Intesa Sanpaolo, Telecom Italia, Arcelormittal. Conclude la money manager: «sull’Italia non mancano i titoli interessanti ma in questa fase siamo in stand by.

Ci fanno paura il populismo e la volontà di una parte dell’elettorato di uscire dall’euro. Una situazione molto simile a quanto sta accadendo in Francia. In Italia, comunque, stiamo guardando a cosa sta succedendo sul mercato delle reti. Sul Paese, oggi, c’è molta incertezza, c’è il rischio di instabilità che potrebbe emergere dalle urne. E per questo stiamo alla finestra. Certo la situazione globale non è delle migliori. Basti guardare al linguaggio di Trump e alla sua imprevedibilità, che sta mettendo i listini sull’altalena». Muzinich & Co. è una società di asset management specializzata nel corporate credit e negli high yield e gestisce al 31 dicembre 2016 30miliardi di dollari. Ha uffici a New York, Londra, Francoforte, Manchester, Madrid, Milano e Zurigo.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!