East Capital: 2017, perché puntare sugli Emergenti

I TRE MOTIVI DI OTTIMISMO – Siamo positivi sui mercati emergenti per tre ragioni, spiega Peter Elam Håkansson, cio e fondatore di East Capital:

  1. i rendimenti reali rimangono alti supportando il tema obbligazionario che, a sua volta, dovrebbe sostenere le valute, elemento positivo per l’equity;
  2. il differenziale di crescita fra le economie sviluppate e quelle emergenti è destinato a aumentare a favore di queste ultime;

le valutazioni nelle economie sviluppate sono vicine ai massimi di sempre, mentre quelle nei mercati emergenti sono inferiori di oltre il 20% rispetto ai loro massimi, nonostante una significativa crescita. Dal 2012 a oggi, inoltre, vi sono stati 100 miliardi di dollari Usa di deflussi dai mercati emergenti, ma sembra essersi invertito questo trend, al momento gli ETFs ne sono stati i primi beneficiari.

L’EST EUROPA – Entrando nello specifico delle nostre strategie vediamo che in Russia inflazione e tassi sono un tema importante per il settore dei consumi anche in ragione della ripresa economica che arriverà nel corso del 2017 dopo anni difficili. Il settore immobiliare certamente beneficerà della discesa dei tassi. Le banche greche rappresentano una opportunità con un multiplo price to book molto basso e un ritorno alla profittabilità. Sempre nel settore finanziario stiamo guardando alle banche turche che scambiano su multipli bassi, vicino ai minimi del 2008 e con uno sconto del 50% rispetto al settore non bancario. In Polonia siamo decisamente sottopesati su aziende a partecipazione pubblica ma apprezziamo il settore delle mid-caps attive nei beni di consumo che beneficiano di finanziamenti pubblici. Nello specifico della Russia, la più grande economia della regione, il 2017 dovrebbe essere l’anno della rimozione delle sanzioni, sia statunitensi che europee. Il tema è tutto in divenire, ma le dichiarazioni del nuovo Presidente americano fanno ben sperare per la Russia, anche in virtù del cordiale rapporto che, sulla base delle dichiarazioni, sembra essersi stabilito con la Presidenza russa. Internamente sembra che la spinta riformista abbia ripreso piede con la nomina del giovane Maxim Oreshkin a Ministro dello sviluppo economico, inoltre ci si aspetta che nel 2017 le aziende a partecipazione statale inizino a distribuire utili più consistenti.

MERCATI DI FRONTIERA – Nello spazio dei mercati di frontiera i temi di investimento a cui guardiamo sono le storie legate ai consumi interni che beneficiano di un processo secolare di crescita spinta da una popolazione giovane, specialmente dove vi sia ancora una bassa penetrazione rispetto al mondo sviluppato e anche emergente. Guardiamo ad aziende con un modello di business semplice e che abbia dato e dia risultati costanti. Per avere una esposizione indiretta ai temi di crescita guardiamo al settore bancario, specialmente istituti con un RoE superiore al 15%. Nel settore export rivolgiamo la nostra attenzione ad aziende solide operanti da Paesi dove le valute locali siano deboli così da beneficiare da ricavi in valuta forte. Inoltre prestiamo attenzione a Paesi dove vi siano massici piani di investimenti infrastrutturali. Guardiamo altresì ai business anticicli dove magari la crescita non è robusta, ma costante e con alti dividendi, come le telecomunicazioni, che sono fra i settori preferiti. In maniera selettiva partecipiamo ad IPO, segno che in qualche modo l’offerta sta aumentando e cerchiamo aziende solide un po’ trascurate dagli investitori sebbene mostrino buoni risultati.

LE STRATEGIE ESG – Secondo Louise Hedberg, head of Sustainability & ESG, Portfolio Management Team di East Capital, sin dalla sua fondazione nel 1997, East Capital ha legato il suo nome agli investimenti responsabili. Nel processo di investimento di ciascuno dei nostri fondi è stato integrato anni or sono lo screening “ESG” (Environmental, Social, Governance). Abbiamo 10 aree di interesse ESG e se un titolo non ne soddisfa almeno 7 viene escluso dalla ricerca.  Nel nostro approccio di investimento attivo per davvero incontriamo più di 100 aziende all’anno e a oggi siamo impegnati direttamente in 20 aziende per fattori ESG e in altre 40 attravverso dei forum dedicati. Inoltre, in circa 10 casi, siamo coinvolti a livello di Governi, Autorità di controllo o policy makers. Conferiamo annualmente un premio a una azienda del nostro universo di investimento per la migliore Corporate governace. Nel corso del 2016 abbiamo lanciato il fondo East Capital China Environmental, una strategia ambientale dedicata alla Cina e alle sfide ambientali che il Paese ha deciso di affrontare. La Cina destinerà annualmente circa 2.5 trilioni di RMB a questi temi entro il 2020 e ad oggi può vantare il maggior mercato clean-tech al mondo.

UN PUNTO DI SVOLTA – Dopo 5 anni di disinteresse verso le aree emergenti, il 2016 ha segnato un punto di svolta e crediamo che l’ottimismo persisterà anche nel 2017. La situazione macroeconomica globale, le riforme a livello locale e i ritrovati flussi supportano il caso di investimento per gli investimenti azionari nelle aree emergenti e di frontiera. Come East Capital continueremo attivamente a focalizzarci su aziende di qualità che siano anche sostenibili., conclude la società.

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