America Latina in crisi, fondi in perdita oltre il 30%

Inizia con oggi una breve analisi sui migliori esponenti di fondi aperti azionari di diritto italiano ed estero, per area geografica. Si parte dell’america latina (settore large e mid cap) ed il fondo in questione è il Willerequity Latinamerica. Ebbene, quello che si presenta come il miglior fondo del comparto (nell’orizzonte 12 mesi), presenta una performance a un anno pari al -32,48%.

Gestito dalla Willerfunds Management Company, il fondo (nato nel 95) replica l’andamento del MSCI EM Latin America Index, garantendo un sovrarendimento sul benchmark dichiarato (pari al 5,73%). Il comparto effettua investimenti in azioni trattate sui mercati finanziari del Sud America e dell’America Centrale (Messico compreso), le cui sedi sociali si trovano in queste zone geografiche, o in certificati rappresentativi di tali azioni come gli “American Depositary Receipts, Global Depositary Receipts, Global Depositary Shares, International Depositary Shares, ecc.”. Esso può ugualmente investire in obbligazioni ordinarie o convertibili emesse o garantite sia dallo Stato che da enti di diritto pubblico dell’America del Sud e dell’America Centrale o da società ivi domiciliate e denominate in qualsiasi divisa. Gli investimenti summenzionati rappresentano al minimo due terzi degli attivi netti del comparto. A titolo accessorio il comparto può detenere della liquidità ivi compresi conti a termine e strumenti del mercato monetario, negoziati regolarmente la cui vita residua sia inferiore ai 12 mesi.


L’investimento nelle quote del comparto Willer Latinamerica è tipicamente rischioso. La dimensione relativamente modesta dei mercati borsistici (oltre che la tipica instabilità politica del Sud America) nei quali questo comparto investirà li rende più volatili e meno liquidi della maggioranza dei grandi mercati internazionali di capitali; e all’interno di un contesto economico che punta a titoli molto liquidi, questo può essere stato svantaggioso in termini di risultati di performance nell’ultimo anno. Tuttavia, se osserviamo l’orizzonte a 5 anni la prospettiva cambia ed il prodotto in questione di mostra buoni risultati, con un incremento del valore della quota pari al 70,6%. Mai come in casi di questo tipo, si può dire che la crisi si è stata un problema.

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