Hedge: il giro di vite della UE scontenta tutti

Il prossimo giovedì verrà presentata la bozza definitiva di quello che dovrebbe essere il piccolo terremoto degli hedge.

Come già ricordato in precedenza, la bozza intende regolamentare meglio l’attività dei fondi speculativi, imponendo una sorta di registro per i manager che in Europa gestiscono più di 250 milioni di dollari; in aggiunta le società dovranno alzare l’attuale livello di disclosure aggiungendo informazioni quali leva utilizzata, livello di indebitamento e attivi in portafoglio. L’Aima, la lobby dell’industria, ha definito il testo “difettoso”.

Secondo la lobby, il testo sarebbe stato scritto senza interpellare nessuno dei partecipanti all’industria oggetto di regolamentazione e senza prestare alcuna attenzione alle altre organizzazioni internazionali che hanno voce in capitolo sui fondi, incluso il neo costituito Financial Stability Board e l’International Organisation of Securities Commissions. “Nessuno sa come la nuova direttiva riuscirà ad inserirsi nella nuova architettura internazionale stabilita dal G20” riporta una nota dell’AIMA

Ma se come era facile prevedere la lobby degli hedge non condivide in pieno il disegno di legge, nemmeno dalla politica arrivano urla di giubilo.

Poul Nyrup Rasmussen (nella foto), ex primo ministro danese e ora a capo del blocco socialista presente nel Parlamento Europeo, ha chiaramente espresso il proprio disgusto per la proposta avanza ta da Charlie McCreevy (il commissario UE per i mercati e l’industria finanziaria).

In una lettera indirizzata al presidente della commissione, José Manuel Barroso, Rasmussen ha descritto la legge sugli hedge come un “qualcosa senza valore” spiegando che le proposte avanzate sono zeppe di scappatoie e che saranno assolutamente inefficaci.

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