GLG Partners, perdita dimezzata rispetto il 2008

Le masse gestite dai fondi di GLG Partners sono calate del 43% rispetto lo stesso trimestre dello scorso anno. Ora il gruppo con sede a Londra gestisce 14 miliardi di dollari contro i 24 miliardi in gestione alla fine del primo trimestre 2008.

Oltre a soffrire i riscatti che hanno caratterizzato tutta l’industria, GLG lo scorso anno ha dovuto assorbire il duro colpo legato alla partenza di Greg Coffey, star manager che gestiva oltre un terzo di tutti i fondi del gruppo.

Per contrastare la fuga dagli hedge degli ultimi mesi, GLG lo scorso aprile  ha deciso di fare shopping nel tradizionale mondo dei long-only acquistando le attività britanniche di Société Générale, andando così ad aggiungere altri 4 miliardi al patrimonio gestito. L’acquisizione però ha creato non pochi problemi per GLG.

Nel prospetto dell’IPO di GLG una clausola riportava che se gli asset in gestione fossero scesi sotto la soglia dei 15 miliardi di dollari, questo avrebbe violato una covenant (clausola, concordata esplicitamente in fase di definizione contrattuale, che riconosce al soggetto finanziatore il diritto di rinegoziare o revocare il credito al verificarsi degli eventi previsti nella clausola stessa) sul prestito contratto con Citigroup.

Per questo ieri GLG ha detto di avere siglato un nuovo contratto che eliminerà tutte le convenants purchè GLG riesca a raccogliere almeno 150 milioni di dollari sul mercato e riduca il suo debito. Il gruppo allora ha deciso di proporre il riacquisto di alcuni prestiti ed emettere 180 milioni di dollari attraverso titoli subordinati.

Tornando ai numeri del primo trimestre, la società dice che 126 milioni di dollari di perdita sono imputabili ai costi relativi all’acquisto del veicolo con cui procedettero all’IPO negli Stati Uniti (si trattò infatti di un’operazione di “reverse takeover” su Freedom Acquisition Holdings). “Abbiamo fatto progressi importanti nel primo trimestre – ha detto il presidente e ceo del gruppo, Noam Gottesman (foto piccola) – i nostri fondi hedge hanno preformato bene così come i fondi long-only”. Nel periodo i prodotti alternativi hanno infatti messo a segno un rialzo medio del 4,4% nel trimestre, che porta il rialzo alla fine di aprile al 6 percento.

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